A Desara, che rimane sempre una Musa
Ragazza, Tu non ci sei ma non sparisci,
ma rischiari giorni cupi con dolci sorrisi
e quando penso ai tuoi occhi buoni sento
qualcosa di indefinibile nell’anima, un velo
che mi accarezza, delicato come un’amante.
Fu il nostro un incontro improbabile, male
scarabocchiato in qualche librone del fato,
che girò subito pagina quel vento di mare;
un dado che forse non venne mai tratto.
E poi Tu sei quasi sparita, ma solo quasi,
perché divenisti una musica dolce di ali,
ritmate assonanze di lunghi versi, assolati,
diventando così insostituibile ispiratrice
di poesia tenera, delicata, che dice e non dice.
Ma Tu l’avevi capito di esserti trasformata
nella dolce modella dall’orecchino di perla?
VAGHE REMINISCENZE DI VERMEER https://poetamatusel.files.wordpress.com/2014/12/vaghe-reminiscenze-di-vermeer.mp3
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