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Valeria Farinella e la bellezza del quotidiano

Creato il 28 novembre 2012 da Soniarondini @fashionintown

Scatti meravigliosi. Questo penso quando vedo le fotografie di Valeria Farinella. Non la conosco personalmente. Quel poco che so lo apprendo da un’email che mi manda quando le scrivo che mi piacerebbe sapere di più di lei. Potrei descriverla riassumendo la sua email con le mie parole, ma non sarebbe la stessa cosa. Userò le sue. Molto meglio.

 

“Ho sempre avuto la mania di osservare tutto e tutti dovunque e ho sempre desiderato di poter fissare le cose interessanti e belle che vedevo. Io disegnavo ma era sempre frustrante inventare tutto di sana pianta, così ho deciso che avrei dovuto fare delle foto. Non pensavo di fare la fotografa a livello professionale; la mia idea era iscrivermi alla facoltà di Filosofia a Messina. L’avrei anche fatto se solo i moduli d’iscrizione fossero usciti per tempo. Invece a settembre, last minute, ho deciso di iscrivermi allo IED di Milano a Fotografia. Fino all’ultimo ho pensato che avrei potuto anche fare Web design. Per me non c’erano molte differenze all’epoca. E’ stato un percorso di amore ed odio e adesso so che è l’unica cosa che vorrei fare nella vita”. Valeria ama la bellezza del quotidiano, le piace cogliere gli atteggiamenti e i modi che sono propri di una persona. Sia nel ritratto che in foto moda. “Raramente chiedo ad un modello una posa; il più delle volte osservo i suoi movimenti e le sue espressioni e parto da questi particolari per realizzare una foto credibile. Le mie foto di ricerca sono puri stravolgimenti di realtà  per mezzo della tecnica.” Una volta diplomatasi allo Ied, inizia a scattare moltissimo fino a che ad un certo punto tanto per provare “ho scattato un editoriale con la ILFORD 3200 professional, pellicola mediamente costosa, e ho imparato il valore di ogni singolo scatto. Scattare in pellicola è un rischio che ho imparato ad amare. Vuol dire che non posso sbagliare per nessun motivo… E vuol dire che una foto richiede cinque, dieci minuti, prima di essere scattata: va prima inquadrata e concepita. Non è una cosa così banale, in un momento in cui facciamo e vediamo foto dalla mattina alla sera, senza tregua. Per me è stata la svolta”.


Divertentissimo quando mi parla del suo rapporto con la moda: “Una volta non capivo la moda. Mi domandavo chi diavolo se ne andasse in giro vestito come alle sfilate e pensavo che i designer fossero fuori dal mondo. Invece ormai ritengo indossabili praticamente quasi tutti gli outfit che vedo in passerella. Mi sa che ho subìto una degenerazione professionale. Forse non faccio testo!! Ma penso che il messaggio delle passerelle sia che bisogna avere il coraggio di vivere ciò che amiamo. Avere il coraggio di vestirsi come vogliamo, senza pensare a ciò che penseranno gli altri di noi. Una volta non avrei mai messo una gonna rossa per il giorno: “è troppo! E’ fuori luogo!” Ecco, invece la moda è il tuo luogo privato che ti porti appresso, dove niente è mai troppo, a meno che non lo decida tu”.  Al momento Valeria sta curando un nuovo progetto editoriale online che si chiama VacuumMag. Questo progetto unisce la sua passione per le arti (non solo visive) e la realizzazione di ambienti web innovativi. Mixerà poesia, foto, video, illustrazioni, installazioni e suoni in un percorso immersivo totalmente nuovo nel panorama delle riviste online. Il numero 0 uscirà a gennaio! In bocca al lupo Valeria!


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