Partire a fine agosto ha il sapore di una valigia piena di aspettative e voglia di ricominciare. Non so voi, ma io ogni anno mi prometto qualcosa.Settembre preannuncia l'autunno, mi ritrovo a contare i giorni che mancano a Natale, sembro ancora una bambina fiera del suo calendario dell'Avvento. Quest'anno mi lascio alle spalle un'estate rovente, e comincio ad alleggerire l'aria soffiando via tutto ciò che resterà indietro, per fare spazio al nuovo, comprese tutte le incertezze e il gusto dell'ignoto.Domani parto, e per la prima volta arrivo già a pensare al viaggio di ritorno. Sarà che il rientro significa poi l'inizio di un nuovo lavoro, sarà che a metà settembre ricomincerà la scuola (Dio quanto mi mancano le mattine in solitaria!!!), sarà che il mio contratto editoriale è stato firmato e ormai non resta che attendere... L'attesa è come l'acqua, che riempie il nostro corpo in abbondanza, più della metà. E l'attesa riempie la nostra vita. Si aspetta sempre qualcosa. Oggi aspetto domani, aspetto di guardare negli occhi un mare che ti prende e ti cambia. Aspetto di assaggiare quel sogno tanto atteso, scoprirne il gusto, toccarlo con mano, sentirlo mio, vero.Il blog si prenderà una pausa e tornerà attivo al mio rientro. Be'? Via quei musi lunghi...torno tra una settimana, eh? La valigia è piena e poi si ricomincia.E poi quel sogno, la scuola, ritrovarsi sole la mattina.E poi l'autunno.
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