Quando ho letto che Vallanzasca (condannato a quattro ergastoli: 295 anni di reclusione) godeva del regime di semilibertà, mi sono stupito e indignato, non piu’ di tanto, perché è notorio che nel nostro Paese non esiste la certezza della pena. Mi ha stupito ancora di piu’ sapere che Vallanzasca abbia già trovato lavoro in due aziende: prima in una ditta informatica nel milanese e attualmente lavora come magazziniere nel bergamasco. Proprio nel bergamasco: dove Vallanzasca uccise due agenti della Polizia.
E’ bene chiarire che, per legge, sono tutti benefici previsti: la semilibertà e la possibilità di lavorare fuori dal carcere. Semmai bisognerebbe discutere se queste norme siano giuste: perchè mentre le famiglie delle vittime piangono ancora i loro morti Vallanzasca gode della semilibertà, perchè mentre molti italiani non trovano lavoro nemmeno a pagarlo Vallanzasca ha un accesso facilitato al mondo del lavoro derivante dalla sua condizione di carcerato.

