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Valle dell’Idice

Creato il 01 luglio 2011 da Tuttoqua

La suddetta valle e’ un luogo ameno (amen da amen e o da o) che si sviluppa da Bologna e sale verso l’Appennino Emiliano, svalicando dopo una 50ina di Km sul bellissimo Passo della Raticosa. Da li’, poi, si puo’ scendere verso la Toscana (poco prima del passo c’e’ il confine tra le due Regioni) oppure proseguire per l’altrettanto bello, e forse piu’ famoso, Passo della Futa.

La strada collinare e’ molto piacevole, e per le sue caratteristiche e’ anche meta sabato/domenicale di tanti motogiri. Anche il sottoscritto ha accarezzato le sue curve piu’ e piu’ volte a bordo di un cavallo di ferro. Ma, da alcuni mesi, sempre chi vi scrive accarezza le stesse curve, purtroppo, smarronandosi a 4 ruote, visto che ce ne siamo andati ad abitare lassu’. Beh, non proprio lassu’, piuttosto a meta’ strada, a qualcosa come 220 metri sul livello del mare (il passo e’ a 1.000 metri circa). Aria buona, silenzio, verde, tutte quelle cose li’.

Idilliaco, non vi pare? Se non fosse che la Valle dell’Idice (da cui il nome della strada e’ SP Idice) raccoglie la piu’ alta concentrazione di idioti a motore endotermico mai riscontrata nella storia dell’Uomo. Considerate che l’eta’ media e’ elevata, considerate che molti guidano oggetti del Gruppo FIAT, spesso a metano, considerate che le curve sono curve e non sono rettilinei (bella questa neh?), eccetera, eccetera, eccetera.

Sta di fatto che per viaggiare ad andatura decente (che significa non passarsi la giornata ad ammirare tutti gli arbusti uno per uno) e’ necessario compiere alcune decine di sorpassi. Ma, come detto, la strada e’ quella che e’, e non sempre ci si riesce. Poi uno c’ha famiglia e cerca di andare cuoncio per quanto possibile (Nello, Mimmo, traducete grazie). Ma l’esasperazione prende il sopravvento, e pur di non strisciare sull’asfalto a 4o Km/h, con l’esperienza si memorizzano tutti i punti in cui e’ possibile tentare un sorpasso. Ogni qual volta uno di quei punti sta per giungere, io mi trasformo in Crudelia De Mon e mi appresto a scaricare 5 galloni di gasolio negli iniettori, mentre il cambio DSG doppia frizione e’ pronto ad effettuare un kick-down da brivido.

NOTA: se non sapete chi sia Crudelia De Mon, uscite subito da questo blog, altrimenti vi accuso ai miei figli!

NOTA: se non sapete cosa sia il cambio DSG, arrangiatevi!

Dicevo… mentre me ne salgo verso casa, incoccio nel solito trenino di beoti, che come pecore salgono tutti allegramente a 40 all’ora, piazzandosi a 18 micron dal paraurti di chi li precede, rendendo la sfida sorpasso un’impresa degna di un pilota di Formula 1. Eh gia’, perche’ mica li puoi passare a uno a uno, li devi far fuori a grappoli, ma quei pochi rettilinei che consentono tutto questo presentano anche queste caratteristiche (tutte e/o a scelta):

  • Non scende nessuno per 3/4 d’ora, salvo trovare un altro codazzo proprio sul rettilineo (nota anche come Legge di Murphy);
  • Trovi il malloppo di ciclisti stronzi che invece di pedalare in fila indiana si mettono in gruppo ad inseguire la maglia rosa indossata da quello che e’ gia’ arrivato al traguardo e gli sta trombando le mogli mentre loro giocano a fare Moser;
  • Le lumache si svegliano, e accelerano all’improvviso, salvo inchiodare come asini alla curva successiva;
  • Dalla traversa ennesima sporge un’auto che attende di immettersi. E’ li’ da mesi e alla fine non esce mai, ma tu per prudenza non sfidi la sorte;
  • C’e’ la Corriera che fa la fermata, e mentre tu vorresti approfittarne, le lumache davanti fanno la fermata pure loro, come se fossero stipendiati all’Azienda dei Trasporti;
  • Varie ed eventuali.

Avete capito io che devo sopportare almeno 2 volte al di’?

Bene, sopporto, che altro devo fare?

Pero’ quando ci si mettono pure i Carabinieri e’ troppo… eh no, e’ troppo davvero!

Ieri sera c’era un incidente con moto a terra, io arrivavo sul luogo ben inchiodato dietro le Multipla a Metano et similia, ed in particolare dietro una Renault Twingo guidata dal nonno del mio bisnonno. Ci tengo a informarvi che la terza, la quarta e la quinta di quell’esemplare sono nuove, mai usate!

Detto questo, sul luogo dell’incidente, nel mezzo di una curva, troviamo la volante dei Caramba piantata di traverso in mezzo alla strada. Purtroppo, dopo quella curva, c’e’ un bel rettilineuccio, quindi il DSG era gia’ in terza, il motore era pronto in coppia, il volano era impazzito e possedeva piu’ energia della bomba di Hroshima e io pompavo adrenalina a iosa nell’impianto di condizionamento.

E il nonno? Il nonno cosa pensa bene di fare, mentre io sono pronto a mortificarlo in ogni dove??

Invece di rallentare, inchioda a 500 metri dalla volante, consumando cio’ che resta delle pasticche, costringendomi a dare fondo alle risorse dell’ABS e dell’ESP e ad allargare leggermente la traiettoria per evitare di derubricargli il quarto posteriore destro del suo bolide transalpino!

Ripartiamo, gli altri passano, a me il Carabiniere mi fa segno di fermarmi con la paletta.

Abbasso il vetro, lo guardo, e lui:

“Dove deve andare” (con accento simil-siculo non meglio identificato)

Io: Prego?

Lui: “Dove deve andare?”

Io: Ma che domanda e’ dove devo andare? Cosa vuol sapere? Sto andando a casa, e’ sufficiente?

Lui: Eh, ma a casa ci deve andare piano!

Io: Ah, guardi, piu’ piano di cosi’ vado carponi. Non ha visto che fila?

Lui: “E lei non ha visto che frenata ha fatto?”

Io: No, guardi, stavo guardando il telegiornale… Certo che l’ho vista!! Forse e’ lei che non ha visto la frenata che ha fatto quel pirla davanti a me!

Lui: ”Si, ma lei deve andare piu’ piano.”

Io: OK, mi dica, piu’ piano quanto? 70 va bene?

Lui: ”No, 50 all’ora”

E qui mi e’ partita la valvola!

Io: E perche’ 50 all’ora, questa e’ una Strada Provinciale,  il limite e’ 90 e non ci sono cartelli. Perche’ lei mi vuole imporre dei limiti che non conosce?

Lui: “Si si, vabbe’… vada.”

Io: Io vado, ma le dico che dovevate segnalare l’incidente prima della curva invece di star qui a fermare quelli come me che evitano di spataccarsi per colpa vostra. 

Tutto questo per dire che io ho enorme rispetto e ammirazione per questi ragazzi che, in cambio di stipendi da fame, si fanno un mazzo cosi’ e rischiano pure la vita.

Pero’  la devono piantare di rompere i coglioni e, soprattutto, si devono rivolgere alla gente in modo educato. Perche’ la divisa che indossano, la pago io!

E a me serve a poco essere fermato ogni qui e li’ per controlli che prendono intere mezz’ore o piuttosto perche’ qualcuno di loro pensa di aver intravisto che io abbia potuto pensare per un attimo di approssimarmi a commettere un’infrazione, e di conseguenza si sente autorizzato a trattarmi da criminale prima del processo.

Andassero a togliere un po’ di magrebini, albanesi e rumeni (e magari anche qualche indiano) dal centro citta’, che forse e’ meglio. Per quel che riguarda me, io volevo solo arrivare a casa in tempo per cenare con la famiglia e mettere a letto il piccolo.


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