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Vango – Tra cielo e terra di Timothée de Fombelle

Creato il 14 gennaio 2011 da Nasreen @SognandoLeggend

Timothée de Fombelle;

Timothée de Fombell è nato a Parigi nel 1973. Dopo essere stato insegnante di lettere, presto si è dedicato al teatro.

Vango – Tra cielo e terra di Timothée de Fombelle

Nel 1990 ha creato una compagnia, per la quale scrive testi di cui poi cura personalmente la regia. Da allora non ha mai smesso di scrivere per il teatro. Un suo lavoro teatrale, Le Phare, scritto a soli diciotto anni, è stato messo in scena in Francia e poi tradotto e recitato in Russia, Lituania, polonia e Canada.

Il suo testo Je danse toujours (Actes Sud) è stato letto all’inaugurazione del festival di Avignone nel 2002.
Con le edizioni San Paolo ha pubblicato i romanzi per ragazzi Tobia. Un millimetro e mezzo di coraggio (Premio Andersen 2008), Gli occhi di Elisha, secondo e ultimo volume della storia, e il racconto ecologista Tu sei il mio mondo.

A febbraio 2011 uscirà Vango – Tra cielo e terra, il primo volume.

Minisito sul libro: (attivo dal 15 gennaio 2011): http://www.leavventuredivango.it/

 

Vango – Tra cielo e terra di Timothée de Fombelle
Titolo: Vango – Tra cielo e terra (Isbn: 9788821569890)
Autore: Timothée de Fombelle
Serie: Vango vol.1
Edito da: San Paolo Edizioni
Prezzo: 18,00€
Genere: Avventura
Pagine: 400
Voto: 
Vango – Tra cielo e terra di Timothée de Fombelle

Vango – Tra cielo e terra di Timothée de Fombelle

Trama:

Parigi 1935. Ai piedi della cattedrale di Notre-Dame, quaranta uomini sono in attesa di essere ordinati sacerdoti. Tra questi c’è Vango, diciannove anni, un passato avvolto nel mistero e un futuro altrettanto incerto, perché – un attimo prima che la cerimonia abbia inizio – la polizia fa il suo ingresso nel sagrato della chiesa per arrestarlo.

Ma quale crimine ha commesso? Vango non lo sa e scappa arrampicandosi su per la facciata e le torri della cattedrale. La polizia però non è la sola a interessarsi al ragazzo, anche una giovane donna segue con trepidazione la fuga, così come un uomo dall’aspetto losco che apre il fuoco contro di lui. Scampato all’arresto, il ragazzo prova a mettersi in contatto con il suo mentore, padre Jean, e scopre di essere accusato proprio dell’assassinio del sacerdote.

Chi è che trama alle spalle di Vango, e chi è Vango in realtà? Cresciuto nelle isole Eolie, dove era misteriosamente arrivato a tre anni insieme alla sua nutrice, “Madamoiselle”, che lo ha amato come un figlio, del suo passato non è dato sapere molto nemmeno a lui. Attorno a Vango ruotano personaggi storici come Hugo Eckener, capitano del Graf Zeppelin, e altri di fantasia come Zefiro, il monaco a capo del convento segreto dell’isola di Alicudi. Poi c’è Ethel, scozzese, ricca, giovane e profondamente innamorata di lui. Per finire ci sono i nemici, terribili, spietati, uno per tutti: Stalin! Proprio lui: il dittatore sovietico in persona.

 

Citazione:Quaranta uomini vestiti di bianco erano sdraiati sul pavé. Sembrava di vedere un campo coperto di neve. Le rondini garrivano, sfiorando i corpi. C’erano migliaia di persone, a guardare quello spettacolo. Notre-Dame de Paris stendeva la sua ombra sulla folla. All’improvviso la città, tutt’intorno, parve raccogliersi. Vango aveva la fronte contro la pietra. Ascoltava il proprio respiro. Pensava alla vita che l’aveva condotto fin lì. Una volta tanto non aveva paura. Pensava al mare, al vento salmastro, alle voci, ai visi, alle lacrime calde della donna che l’aveva cresciuto.
La pioggia aveva iniziato a cadere sul sagrato, ma Vango non se n’era accorto. Steso per terra in mezzo ai compagni, non vedeva il fiorire degli ombrelli, che si aprivano uno dopo l’altro. Vango non vedeva la folla dei parigini riuniti, le famiglie con i vestiti della festa, la devozione delle vecchie signore, i bambini che si infilavano fra le gambe dei grandi, i piccioni indolenti, la danza delle rondini, i curiosi inerpicati sulle vetture di piazza, e non vedeva neppure quegli occhi verdi, là, di lato, che non guardavano che lui.”


Recensione:

Da parecchio non mi capitava di essere talmente presa da una storia da non vedere l’ora di tornarla a leggere, di desiderare che non finisca troppo presto, o ancor di più: di desiderare che continui per sempre!

Vango mi ha incuriosita fin dall’incipit: Notre-Dame, un ragazzo che sta per diventare prete, un’ambinetazione che ha dell’affascinante. E cosa succede? Scappa. Non sceglie la strada per scappare: sceglie i tetti, sceglie il cielo. Vango, 19 anni con un passato di cui non capisce il perchè e un presente da cui fuggire senza saperne le ragioni, è un ragazzo semplice e straordinario. Tutte le sue scelte non sono le scelte di una persona normale: deve costantemente mantenere segreti sulla sua vita, sulle persone che incontra, deve accettare di non sapere nulla sul suo passato.La sua storia sarà una storia in verticale: le sue fughe, i suoi incontri, il suo percorso saranno una continua salita. Vango: più cielo che terra.

Timothée De Fombelle a questo punto potrebbe continuare a far vivere, parlare, fuggire Vango e a farlo incrociare di volta in volta con i personaggi che avranno un ruolo importante nella sua storia… e invece cosa fa? Si interrompe: parla di altri personaggi, torna indietro nel tempo, ritorna nel presente ma non segue Vango, segue Ethel, e Viktor e Hugo Eckner… Ci si ritrova ad affezionarsi ad ognuno di quei personaggi, che non hanno collegamenti (apprenti) con Vango e a sperare di ascoltare di più sulla loro storia e ci si ritrova a tremare quando questa storia attraversa, incrocia o si scontra col nostro, ormai, amato e adorato Vango.

Sullo Zeppelin io lettrice mi sono nascosta assieme al mio ormai amico caro, e sono stata in ansia fino all’ultimo secondo; alla polizia mi sono sentita male quando l’assassino col suo colpo di testa ha riconosciuto il monaco; Ethel mi ha convinta del suo amore e ho lasciato che si confidasse con me, cercando di darle la speranza che sì, avrebbe ritrovato il suo amore prima o poi…

E alla fine mi sono sentita persa, persa, persa quando la storia non è finita, quando le mille domande che si affacciavano continuamente non hanno ricevuto risposta ma si sono moltiplicate, quando ho realizzato che il passato, presente e futuro di Vango doveva rimanere ancora ignoto: a lui, a me e a tutti i lettori. E non posso che appellarmi alla fantasia, alla bravura e al genio di De Fombelle per chiedere che non ci lasci troppo tempo in sospeso: ogni lettore è Vango in questo momento e abbiamo bisogno tutti di sapere.

 


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