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Vanity e Wikileaks

Creato il 26 luglio 2010 da Pkiara

La mancanza di Vanity si sente. Non so se vi ho già raccontato che ho dovuto interrompere l’abbonamento. La rivista non arrivava mai puntuale, la leggevo sempre dopo giorni che era uscita in edicola, per non parlare del fatto che, molte volte, ricevevo tre copie di tre diverse settimane contemporaneamente e, in parecchi altri casi, non le ricevevo per niente. Però mi manca. Mi sembra di essere un po’ più fuori dal mondo del solito, da quando non leggo Vanity. La scorsa settimana, mia cugina, vedendomi in crisi d’astinenza (non sono abituata a prenderlo in edicola e negli ultimi due mesi l’ho comprato solo due volte), mi ha passato le copie che lei già aveva letto e che – orrore! – voleva buttare. Così, adesso sto leggendo quello del 30 giugno, con in copertina Belen, prima della rottura con Fabrizio Corona. Stamattina, lo stavo leggendo in autobus e mi ero soffermata più del solito su un articoletto su tale Julian Assange, fondatore del sito Wikileaks. L’articolo presentava in poche righe questo soggetto laureato in Fisica, biondo, padre di famiglia e, secondo me, completamente pazzo (nel senso buono del termine). Wikileaks, infatti, è un sito che “sputtana” i servizi segreti americani e le strategie del governo soprattutto in Afghanistan, pubblicando video riservati del Pentagono, documenti top secret, file audio e foto compromettenti. I documenti sono forniti da qualcuno interno ai servizi e al governo, che è protetto dallo staff del sito, e i server sono sparsi in giro per il mondo, in modo che non possano essere chiusi o censurati. Assange è, ovviamente, in pericolo; nonostante questo, è spesso invitato come speaker a seminari e conferenze. L’articolo finiva col chiedersi se si sarebbe fatto vivo a una conferenza in Europa cui era stato invitato e io finivo col chiedermi se non si trattasse di fantascienza.In pausa pranzo, ho avuto la risposta. Finita sul sito del Corriere per capire se il mondo era ancora tutto in piedi, leggo come prima notizia “Kabul, diffusi documenti segreti - Dai documenti resi noti da Wikileaks: «I servizi pakistani lavorano al fianco dei terroristi e fanno il doppio gioco»”. Da tale strillo si evince che:  Vanity è sempre troppo avanti Wikileaks non è fantascienza Assange sarà ancora più in pericolo Lascerei stare le considerazioni sulla politica estera e la tattica di guerra degli americani. Ci sono video e file che si commentano da sé, proprio su Wikileaks

 


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