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Vaticano, scende l’utile per lo Ior: da 87 a 2,9 milioni

Creato il 08 luglio 2014 da Nicola933
di Mirella Astarita Vaticano, scende l’utile per lo Ior: da 87 a 2,9 milioni - 8 luglio 2014

IorDi Mirella Astarita. L’Istituto per le Opere di Religione (Ior) ha pubblicato oggi i risultati di bilancio del 2013 e delineando quelli preliminari della prima metà del 2014, chiudendo così la “Fase I” di riforma dell’Istituto. Parte ora la “Fase II”, cioè “l’integrazione dell’Istituto nel nuovo contesto economico-amministrativo del Vaticano“.

Nel bilancio 2013, “nonostante la riduzione dell’utile netto”, lo Ior contribuisce per 54,0 milioni di euro al budget della Santa Sede. Si tratta del denaro messo a disposizione dall’Istituto per la carità e le attività di evangelizzazione del Papa, cifra analoga a quella del 2012 (54,7 milioni).

Nel 2013 lo Ior ha conseguito un utile netto di 2,9 milioni di euro, contro gli 86,6 milioni dell’esercizio precedente, con una diminuzione di 83,7 milioni di euro. L’utile, viene spiegato così: “è stato significativamente influenzato da oneri di natura straordinaria, da rilevanti rettifiche sul valore dei fondi di investimento gestiti da terzi e dalla forte diminuzione del valore dell’oro per un totale complessivo pari a 69,5 milioni di euro”. Senza tali rettifiche “il risultato di esercizio sarebbe stato superiore a 70 milioni di euro, ampiamente in linea con la media dei precedenti anni e paragonabile all’utile netto conseguito nel 2012“. Così i risultati economici dello Ior nel primo semestre 2014, basati su dati preliminari del Management Reporting interno, mostrano un andamento giudicato “soddisfacente”, registrando un utile netto di 57,4 milioni di euro (contro i 2,9 milioni di fine 2013).

Questo utile è però da ricondurre solo alle operazioni ordinarie dell’Istituto, in esso ci sono già compresi anche i csti della riforma e del consequenziale processo. Lo Ior evidenzia, oltre all’utile semestrale pari a 57,4 milioni di euro, il margine d’interessi in linea con il 2013 nonostante la generale riduzione dei tassi, il risultato netto di negoziazione pari a circa 35 milioni di euro (“un’ottima performance”) e il margine operativo che risulta “molto positivo”. Il patrimonio netto dell’Istituto al 30 giugno 2014 è pari a 775,4 milioni di euro. Sempre al 30 giugno, il valore complessivo dei Valori di terzi affidati allo Ior (inclusi fondi di deposito, titoli in custodia e attività detenute nei portafogli gestiti) è aumentato di 0,1 miliardi di euro, salendo così a 6,0 miliardi.

Da maggio 2013 fino a giugno dello stesso annolo Ior ha chiuso i rapporti con circa 3.000 , di cui 2.600 clienti con conti da tempo non operativi e sui quali sono stati riscontrati saldi di minima entità (“conti dormienti”). Dal fascicolo risulta anche che sono cessati rapporti con 396 clienti a seguito della decisione del Consiglio di Sovrintendenza del 4 luglio 2013 di restringere le categorie di clienti dell’Istituto. Dopo questa decisione, lo Ior ha avuto contatti di lavoro solo con istituzioni cattoliche, ecclesiastici, dipendenti o ex dipendenti del Vaticano titolari di conti per stipendi e pensioni, nonché ambasciate e diplomatici accreditati presso la Santa Sede. Questa decisione va inquadrata nella più ampia realtà della riforma, infatti il Consiglio votò favorevolmente alla decisione di specificare i rapporti di lavoro, per accelerare i tempi della riforma.

Nel bilancio 2013 dello Ior viene nominata anche l’operazione Lux Vide, voluta a partire del 2012 dal cardinale Tarcisio Bertone con un prestito in obbligazioni convertibili a favore della casa produttrice tv fondata da Ettore Bernabei e che, con la conversione delle obbligazioni in azioni poi cedute a una fondazione vaticana, ha comportato per l’Istituto una perdita di oltre 15 milioni di euro.


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