Ve lo dico io chi sarà il nuovo direttore del Tg1, dopo l’interim di Maccari, Enrico Mentana.

Creato il 14 dicembre 2011 da Slasch16

Terminata la manfrina per la presunta denuncia del Cdr de La 7 per tenuta antisindacale, smentita dallo stesso Cdr, si calmeranno le acque e si sarà scaldato i muscoli per guidare l’ ammiraglia della Rai che è impantanata nelle secche dove l’ha portata Minzolini.
Mentina è scaltro, non ha mai sputato nel piatto dove ha mangiato per un ventennio e con l’appoggio del piduista approderà al comando del Tg1.
Anche quando è stato ospite ad Annozero si è sempre ben guardato dal criticare il suo “editore”, anzi ha sempre detto di aver goduto della massima libertà ed indipendenza sulla linea editoriale del Tg5.
Ed allora, come mai è stato cacciato?
Ve lo dico io, Mentina è uno che naviga a pelo d’acqua, non gli piace strafare e non gli piace affondare, quando il padrone gli ha chiesto un impegno per la propaganda del governo fasciopiduista e nazileghista, alle Emilio fede o giù di lì, lui si è tirato indietro perchè sa che i politici, Andreotti escluso, sono come foglie sugli alberi d’autunno.
Adesso c’è la manfrina delle dimissioni,migliaia  di lettori, navigatori del web, telespettatori del Tg de La 7 sono dispiaciuti convinti di perdere un pezzo dell’informazione libera, che libera non è.
Mentina è un fuoriclasse senza nessun dubbio, come li da lui i colpi al cerchio ed alla botte non li da nessuno, è l’unico che riesce a muoversi sul filo del rasoio senza andare nè a destra nè a sinistra, a seconda delle situazioni scontenta l’una o l’altra ma lui ne esce sempre vincitore e contento ed è l’unico che non si compromette mai, l’esatto contrario dei migliori giornalisti.
Infatti, i grandi del giornalismo da Montanelli a Biagi ad esempio, si sono sempre schierati con le loro idee a servizio dei loro lettori o telespettatori.
Ed è giusto così perchè il lettore che ha una certa idea necessita di una guida intellettuale, un grande giornalista, che lo aiuti ad interpretare la politica ed i fatti secondo al sua indole, faccia da riferimento.
La finta imparzialità di Mentana lascia il lettore o il telespettatore che non ha la cultura e la conoscenza adatta in balia di fatti e personaggi che non riesce ad inquadrare e mettere a fuoco come si deve, insomma invece di chiarire le idee del lettore le confonde e lo lascia solo a se stesso.
Due o tre mesi di cura Mentana ed uno non sa più se è di sinistra o di destra, diventa un qualunquista raffinato che si affida, di volta in volta, all’onda del momento.
E’ così che il sistema di potere domina per decenni e decenni senza che si formi nessuna opposizione capace di concretizzarsi ed amalgamarsi, dopo sei mesi di Mentana, il suo ascoltatore medio, arriva sempre alla stessa conclusione: sono tutti uguali.
Come piace al sistema. Gelli per arrivare allo stesso scopo aveva messo in piedi, mimetizzata, una loggia segreta la P2, nata per corrompere tutto e tutti, come ha fatto Berlusconi, giusto per dire che sono tutti uguali e, tanto vale, non cambiare.
Al massimo astenersi, una goduria per il sistema dominante.
A primavera lo vedremo con alle spalle la scritta Tg1, con i suoi editoriali metà bianchi e metà neri, quel grigio medio che fa tanto bene al qualunquismo.



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