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Vecchi malVezzi: gli imprenditori possono sterminare il verde, se gli pare

Creato il 16 luglio 2014 da Cremonademocratica @paolozignani

È già stata notata la mancanza di legittimità del provvedimento regionale che permette agli imprenditori di allargare i capannoni abbattendo quella schifosa cosa detta vegetazione e che è tanto meno salutare dei mattoni. Gli articoli 3 e 4 del dlgs 227 del 2001 sono chiari ma non berlusconiani. E allora che importa ai maroniani? Lo Stato, anche grazie all’assurdo Senato renzista, vuole inoltre ridurre il contenzioso Stato-Regioni e lasciar fare agli amici dei malVezzi quello che gli pare. Al cattivo gusto non c’è limite. Tanto non ci sono soldi neanche per la sanità: inutile tutelare ambiente e salute, meglio tutelare i soldi. Chissà quanti posti di lavoro crea una norma così strampalata. La descrive con oscuro entusiasmo il Malvezzi nel suo blog. È probabile che non manchi consenso, visti i tempi. Ci sarà mobilitazione contro questi atti di disprezzo verso quel che un cristiano chiama il Creato? Le proposte e i disegni di legge dovrebbero essere sottoposti a un esame preliminare di costituzionalità. Segue un brano classista del blog malvezziano. Il link è http://www.carlomalvezzi.it/?p=3597

Nessuna compensazione a carico degli imprenditori che per realizzare o ampliare il proprio capannone eliminano la vegetazione spontanea costituita da piante e arbusti sul proprio terreno a destinazione produttiva, purché tali piante siano presenti da meno di 15 anni. È quanto stabilisce, un progetto di legge approvato oggi in Regione Lombardia. Eliminiamo, finalmente, un assurdo balzello per gli imprenditori e ne semplificano l’attività.
La norma ha previsto l’ampliamento da 5 a 15 anni del periodo di esistenza delle specie arboree e arbustive, classificate dalla normativa come ‘infestanti’, al di sotto del quale non si considerano ‘bosco’ e, di conseguenza, si esentano i proprietari dall’obbligo di compensare la loro eliminazione con esborsi economici insostenibili. Quello che abbiamo introdotto oggi è un concetto di bosco più moderno e più rispettoso dell’equilibrio tra le esigenze dell’uomo e il doveroso rispetto alla natura. Se mille anni fa avesse prevalso la cultura malata di un certo ambientalismo salottiero, a quest’ora la Pianura padana sarebbe ancora una palude.

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