Dominique, riccioli dorati e alluci vanitosi, Lyssa, sibillina maestra di erbe e pozioni, in un casale, in Provenza, attorno a un tavolo, alle quiche e ai farigoule, mettono in moto una screwball comedy in cui si fondono amore e umorismo: la stessa tenera ironia che a ben vedere è il sale del rapporto tra femminilità e virilità anche nella vita.
Recensione
Veleno e pozioni d’amore ha vinto “Gusti fra le righe”, il premio assegnato dalla rassegna “I sapori del giallo” che quest’anno ha avuto come presidente Carlo Freccero. Un riconoscimento non da poco, considerando che è stato anche un trampolino di lancio per il successo editoriale di diversi scrittori vincitori del premio. Basti pensare ad autori come Malvaldi, Pasini, Mura, Markaris, eccetera.
La storia inizia con la bella Dominique che, mentre è in auto, riceve due telefonate, una dal marito che le comunica di volere il divorzio e l’altra da un uomo che le fa la corte senza mai però arrivare al dunque e che adduce futili motivi per rinviare il loro appuntamento. Sconvolta, si rifugia dalla sua amica Lyssa che, anni prima, ha fatto la scelta di andare ad abitare in una casetta in Provenza in mezzo ai boschi e a contatto con la natura.
Dominique è una fragile trentenne sfortunata in amore con tendenze depressive che la spingono verso l’autodistruzione. Lyssa è una conoscitrice di erbe officinali che raccoglie per produrre tisane, liquori e altre pozioni non sempre innocue, anzi …
I caratteri delle due donne sono quanto di più diverso possa esistere, e Lyssa, che fra le due è quella pratica e sicura di sé, convinta di conoscere le necessità di Dominique e di agire per il suo bene, prende delle iniziative azzardate destinate a mettere la sua amica in situazioni decisamente imbarazzanti. Si sa, in ogni caso, che non tutto il male viene per nuocere.
Una black comedy divertente e un po' surreale che non scade mai nella banalità e nella grossolanità. Gli equivoci ed i colpi di scena si susseguono rendendo la lettura piacevolmente avvincente. Per il tipo di humour, se avete apprezzato il film Arsenico e vecchi merletti o il più recente Funeral party, potreste trovare delizioso anche questo romanzo scorrevole come un ruscello di montagna.
Al di là dell’intreccio noir, scritto con leggera ironia, ciò che colpisce è l’amore dell’autrice verso la natura e verso i sapori e i lavori di un tempo (chi prepara ancora la liscivia in casa?). Nelle ricette che vengono descritte nel libro si sente il piacere della buona tavola e il gusto per i sapori spesso dimenticati delle cose naturali. Viene da immaginare l’autrice che con la cesta va a raccogliere di persona le erbe officinali nei campi ed i funghi nei boschi, che si rimbocca le maniche e prepara la pasta in casa e i sughi.
La cultura dell’autrice in campo gastronomico ed erboristico è decisamente fuori del comune e, come scrittrice, è tanto abile da non far pesare le proprie conoscenze sul racconto che non ne risulta penalizzato. Il rimpianto più grande, alla fine del romanzo, è di non avere la possibilità di apprezzare i manicaretti cucinati direttamente dalle sue mani.
Giudizio:
+4stelle+Dettagli del libro
- Titolo: Veleno e pozioni d'amore
- Autore: Imogen Barnabas
- Editore: Ophiere
- Data di Pubblicazione: 2014
- ISBN-13: 9788890995439
- Pagine: 317
- Formato - Prezzo: Brossura - Euro 9,80