Vellutata di zucca (e zucca)

Da Maric740


Oggi è una di quelle tipiche giornate così, così. La sveglia di Fra mi ha buttata giù dal letto alle 7.30 (lui è in Calabria da suoi per il week-end). Ovviamente non riuscivo a spegnerla, dopo averla sbattacchiata senza risultato sul comodino, sono ripiombata nel sonno. Mi sono svegliata un’ora dopo con una pila stilo in mano… A parte i soliti lavori domestici e la produzione settimanale di pane, mi aspettava qualcuno in cucina, che da giorni necessitava delle mie attenzioni: una gigantesca zucca, ricevuta in regalo dal Signor Pino durante le riprese di alcuni spot pubblicitari registrati una decina di giorni fa. Spot che si ambientavano in una meravigliosa villa ottocentesca circondata da serre ed orti. Ma chi mi conosce sa bene che io non amo la natura in modo spassionato, affatto. Dopo un’ora vagavo dietro ai cameraman con il mio vestitino a fiori troppo leggero, gli stivali di camoscio beige macchiati di terra, cercando nervosamente un punto dove il cellulare aziendale prendesse e nel contempo indecisa se sedermi su un grande sasso oppure se fosse troppo rischioso (serpenti? ragni? formiche assetate di sangue?). L’anziano signore protagonista dei video doveva descrivere all’intervistatrice il periodo migliore per raccogliere le zucche, ma avendo la sua età, aveva la tendenza a dilungarsi con pittoreschi ‘fuori copione’, incapace di interrompersi anche dopo il quindicesimo ‘stop!!’ del regista, ma dimenticandosi di cominciare alla parola ‘Ciak!’: ”La succa è un vegetale che chiede cura e amore, infatti a mio nipote ci dico sempre che non le deve accattare troppo presto, perchè sinno non hanno qual sapore che hanno quando le si raccoglie giuste”. ”Ci dica, Pino, qual è il momento giusto per raccoglierle quindi?” ”Mbè, mica ce lo posso spiegare a voce!”

Si, esperienza interessante, quanto esasperante. Oggi dopo aver litigato per due ore con zucca e coltello, mi sentivo come allora, vagamente esasperata, come se il buon Signor Pino, fosse ancora lì con me. 

VELLUTATA DI ZUCCA

400 gr di zucca tagliata a pezzetti

1 patata piccola

1/2 cipolla

Latte scremato e brodo di dado qb (in totale circa 400 ml)

Sale, pepe, olio, noce moscata e cannella

Far soffriggere la cipolla in poco olio e quando sarà bella morbida e appassita, aggiungere la zucca tagliata a pezzetti. Io l’ho avuta intera e bella grande e lunga e mi hanno consigliato (il Signor Pino) di tagliarla prima a metà orizzontalmente e poi di proseguire tagliando le due parti ottenute verticalmente (banalmente: l’ho tagliata in 4 parti). Era piuttosto dura, quindi ho rischiato la vita, ma ne è valsa la pena: dentro era bellissima e di un colore magnifico. Ho preso una delle 4 parti e l’ho tagliata a fette più sottili alle quali ho poi potuto togliere la buccia abbastanza facilmente (come avrei fatto per pulire un melone). Aggiungere subito anche la patata in pezzi, lavata e sbucciata. Ho lasciato insaporire il tutto per qualche minuto e poi ho aggiunto un bicchiere di brodo. Una volta che zucca e patata si sono cotte (circa 30 minuti), ho frullato il tutto con il minipimer, scegliendo la consistenza per me ideale allungando la crema con il latte. A questo punto ho salato e pepato e aggiunto una grattata abbondante di noce moscata. Infine una spolverata di cannella (quest’ultima direttamente nel piatto in cui ho servito la crema, se piace). Ovviamente va a nozze anche con il formaggio grattugiato o dei crostini… ma ho risparmiato calorie.


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