Venerabilis

Ha fatto scalpore l’inchiesta di Panorama sulla doppia vita dei preti omosessuali della capitale: ”Di giorno sono sacerdoti in abito talare; di notte, smessa la tonaca, sono uomini perfettamente integrati negli ambienti omosessuali” dichiara il giornalista che si è infiltrato nelle serate con una telecamera nascosta.

Immediata la condanna arrivata dal Vaticano che definisce l’inchiesta “puro scandalismo” privo di prove concrete.

Eppure online si trova Venerabilis, il sito della sedicente “Fraternità omosessuale dei preti cattolici romani” nel quale i curatori precisano di essere “per e con la Chiesa Cattolica Romana e dalla parte del Santo Padre”, e di voler essere di “aiuto ai sacerdoti, ai religiosi e ai laici omosensibili (!) che si sforzano di vivere la ricchezza della vita umano-cristiana consapevoli dei propri limiti”.

Il punto di forza di Venerabilis sono le chat: cliccando, ti viene chiesto se sei un sacerdote e se vuoi “dialogare con serenità e pace in chat”.

E la Chiesa continua a negare l’evidenza.
Del resto il look che propone ai suoi “funzionari” non lascia molto spazio all’eterosessualità.
Ci mancano solo le tonache Dolce & Gabbana.