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Venerdì

Creato il 29 agosto 2010 da Fabry2010

Venerdì

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Il mare è a chiazze di luce azzurra: colori del’anima, naturalmente. So bene che tutto è dentro me: la barca da pesca immobile, in attesa di un guizzo, quella con la vela ammainata, cullata dalle onde di riporto, lo strato quasi impercettibile di nuvole che fa da contrasto all’orizzonte. Anche l’idea che oggi è il penultimo giorno di vacanza è solo in me: una chiazza opaca dove il riverbero del sole fa più male e costringe a difendersi, a cercare palliativi. Entra nel campo visivo la ringhiera grigia del terrazzo di Sirolo, a ricordarmi che siamo divisi inevitabilmente dalla felicità senza riserve, dall’abbandono del cuore. Se fossi una cosa sola con il mare, il cielo, la terra, la penna cadrebbe dalla mano, sarebbero loro a raccontare una storia d’acqua, di nuvole, di rocce. Ma non hanno parole: allo scrittore è chiesto di distinguersi dal mondo, di ignorare il suo abbraccio per potersi innamorare del suo sguardo. Può comprendere, così, il pescatore impietrito che fissa il filo a pelo d’acqua, l’immobilità della barca a vela in un riposo senza tempo, il taglio elegante delle nuvole incerte tra dissolvimento ed esistenza. La campana della chiesa parrocchiale batte le dieci. La chiazza si fa scura, mi toglie il respiro la fitta del futuro.



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