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Venerdì del libro (169°): L'UOMO VESTITO DI MARRONE

Da Marisnew
Cara Lilli,

è di nuovo venerdì ed io seguo la consueta iniziativa di HomeMadeMamma parlandoti di una mia recente lettura: L'UOMO VESTITO DI MARRONE di Agatha Christie.Il mio amore per il genere poliziesco è cosa nota, così come quello per il fantasy, e quindi non ti meraviglierai se di tanto in tanto torno a parlarti dei quella che è definita la Regina del giallo, una delle mie autrici preferite in assoluto.Stavolta ho scelto di leggere un romanzo in cui la Christie non ha inserito nessuno dei due personaggi che l'hanno resa famosa nel mondo (Hercule Poirot e Miss Marple) e devo dire che il piacere della lettura è stato comunque grande.L'uomo vestito di marrone mi è piaciuto perché ho ritrovato in esso le doti di fine psicologa e di grande creatrice di trame ad incastro perfetto. Ma mi è piaciuto anche perché ho riscontrato un che di diverso dal solito, una nota di leggerezza in più, se così posso esprimermi, rispetto a quando sono in scena i su citati famosissimi personaggi.Ciò sarà forse dovuto alla protagonista del libro, Anne Beddingfield, che è una simpatica e intelligente ragazza, figlia di un antropologo. Dopo la morte del padre si trova, inizialmente suo malgrado  e poi per scelta, coinvolta in un caso di omicidio che non sembra trovare soluzione. In lei si fa largo lo spirito d'avventura, la voglia di investigare e di provare nuove emozioni.Imbarcatasi su una nave diretta in Sud Africa, vivrà effettivamente un'avventura, tra pericoli e scoperte interessanti. E sarà lei stessa a narrarla in prima persona, cosa che rende molto coinvolgente e genuino il racconto.La Christie però mostra anche un altro punta di vista al lettore, inserendo qua e là degli stralci di un diario tenuto da un altro personaggio, il ricco Sir Eustace Pedler, membro del Parlamento inglese, che viaggia sulla stessa nave e che è coinvolto nelle indagini essendo il proprietario della villa in cui è avvenuto il delitto.Sullo sfondo di intrighi e misteri c'è anche lo spazio per i sentimenti, con un amore apparentemente impossibile date le circostanze in cui nasce e si sviluppa.E naturalmente il finale è di quelli che ti lascia stupito ma anche ammirato per la maestria dell'autrice, che sa creare il colpo di scena senza cadere nell' inverosimile.Insomma: una lettura davvero piacevole, anche per chi magari non predilige particolarmente il genere poliziesco perché, lo ripeto, questo romanzo è molto scorrevole e reca l'impronta della sua protagonista, giovane e intuitiva, con un pizzico di incoscienza e di romanticismo.


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