- trattati di criminalistica;
- autori non criminali e carcerati che scrivono di criminalità;
- testi scritti da detenuti.
Manicomio giudiziario
(Imbrigliato - ricordi?tremavi in piena estatecon brividi squillantiai polsi, alle caviglie,negli orologi di canapa ruvida.Ti erano compagni di quell'orgia- ma tu dimenticali -i giorni di buio e raccapriccioe gli aciduli mattinisulle labbra spaccate.Su tutto: un sapore di fiale.)
Grida!Grida adesso vittoriase nel tuo giorno verticaleperfida viene ancora(ma non può farti male, oral'ombra di soledi quel tuo corpo in croce.
Per quanto riguarda la "letteratura della disabilità" vi propongo due testi scritti da due differenti punti di vista.
Questo romanzo, scritto da Giuseppe Pontiggia, pur non essendo autobiografico attinge da fatti personali dell'autore a cui vengono aggiunti episodi fantastici. L'immagine che viene data del figlio disabile è caleidoscopica, non pietistica.Molto bella la frase da cui poi nasce il titolo del libro che viene fatta pronunciare da un medico:
"Questi bambini nascono due volte. Devono imparare a muoversi in un mondo che la prima nascita ha reso difficile. La seconda dipende da voi."
Da questo libro è stato tratto anche un film del 2004 con Kim Rossi Stuart: "Le chiavi di casa".
"Sirena, mezzo pesante in movimento" di Barbara Garlaschelli, è un testo totalmente autobiografico dove l'autrice racconta, dal momento del suo tuffo mal riuscito in mare, tutto il suo calvario fatto di ospedali italiani e cliniche straniere. Un viaggio alla scoperta di un nuovo sé, limitato nell'uso delle gambe.La narrazione, sostanzialmente cronologica, è tutta in prima persona con la sola incursione del diario del padre. Il ritmo, dapprima lento, tende a velocizzarsi al ritmo della guarigione lasciando spazio a momenti comici e romantici.