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"Veneto alluvionato. Veneto fortunato." Gruppo facebook offende le popolazioni alluvionate.

Creato il 08 novembre 2010 da Barbaragreggio

Piove ancora sul Veneto alluvionato, i canali tornano a riempirsi, l'allerta è alta nelle zone già piegate dalle piogge dei giorni scorsi. Volontari, uomini della protezione civile, vigili del fuoco lavorano senza sosta per svuotare dal fango le case e le aziende. Le scuole rimangono chiuse, alcune riapriranno domani, altre non si sa. Migliaia di animali sono periti, capi di bestiame di ogni taglia e razza sono ancora sommersi dall'acqua, in attesa di essere recuperati e bruciati. Piove senza sosta nelle ore in cui arrivano i primi aiuti dal governo, oltre alla minaccia del governatore Zaia di sospendere il pagamento delle tasse.

Piove mentre su Facebook si scatena la polemica. Da un lato i gruppi a favore degli alluvionati, dove poter trovare informazioni utili alla viabilità, conti correnti e punti di raccolta aiuto, dall'altra il gruppo "Veneto alluvionato. Veneto fortunato" dove molti lasciano commenti offensivi e irrispettosi diretti alle popolazioni colpite.

La libertà di parola è un diritto imprescindibile nella nostra società, figlio di lotte e sacrifici, e come tale va tutelato. La libertà d'offesa gratuita, però, è un'altra cosa.

Nel momento in cui scrivo, il gruppo in oggetto ha 87 membri che scrivono cose di questo genere:

"Il meteo ha appena annunciato precipitazioni più intense per tutta la settimana. Veneti, paura eh?", "bravi, adesso chiedete anche l'elemosina. ma voi leghisti non eravate contrari a zingari e accattoni?", "io sono di Trento e considero i veneti dei gran terroni"," We we! Tutti a raccogliere lumache?", "La Regione Calabria ha detto che di mandare aiuti al Veneto non se ne parla nemmeno per sogno. La Campania, invece, ha chiesto quando cazzo vi decidete a mandare altri sghei, chè deve invitare la Puglia in pizzeria!", "Prima che vado a dormire dico una preghierina...Voi nordisti polentoni, avete tanto voluto votar Maroni, adesso che il danno è fatto, prendetene atto, ma non rompeteci il cazzo.", ""Dicono di avere perso tutto, che le loro case sono inondate dal fango e i loro animali morti, ma poi chi ci rimette siamo noi che ci aumentano le tasse...Ma andate ad abitare sulle palafitte, cosi non avrete più questi problemi e non ci rompete le balle."

Interi quartieri sono sfollati, famiglie con bambini, anziani che si sono visti portare via dalla furia dell'acqua i ricordi di tutta una vita. Una regione è in ginocchio e c'è chi perde tempo a scherzare ancora sugli stereotipi del nord contro il sud e vice versa.

Sarebbe segno di civiltà se certe argomentazioni venissero taciute, rimandando a tempi migliori per entrambe le parti eventuali recriminazioni.

Barbara Greggio


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