Magazine Società

Venga dotto'

Da Hombre @LaLineadHombre
Venga dotto'C’era una stagione in cui il medico di famiglia, quanto a onniscienza e rispetto, stava appena un gradino sotto a Dio. E a volte nemmeno.
Il medico condotto, se veniva a visitarti a domicilio perché avevi 39 di febbre, doveva trovare casa pulita e due dita di vinsanto in un bicchierino. E verso il dottore solo stima e fiducia, quando non adorazione.
Alla fine della giornata s’era tracannato per degnare quei diciotto/venti bicchierini eppure guidava ancora e non sbagliava una diagnosi ch’era una.
La famiglia si atteneva scrupolosamente a ciò che lui legiferava in fatto di comportamenti da tenere per il paziente e, soprattutto, in fatto di medicinali.
Intanto perché negli anni settanta si avevano ben altri cavoli di cui occuparsi che non lo studio dei principi attivi, ed era grasso che colava se in casa eran note l’aspirina, la cibalgina e il vicks vaporub. Ogni cristo che si rispettasse faceva il mestiere suo, e lo faceva al meglio.
E anche perché il ruolo del medico era incarnato di una sacralità che andava oltre ogni possibile parere personale, essendo modellata su principi etici radicati fin nell’anima d’Ippocrate.
Poi, abbastanza misteriosamente, la professionalità è implosa, portandosi dietro anche un impoverimento esemplare della qualifica. Il medico generico lo capisci da te che non sa un cazzo.
Eppure sono gli stessi dottori d’una volta - in taluni casi proprio la medesima persona fisica – quelli che tenevano la competenza cucita addosso e ora se la ritrovano sdrucita, a brandelli e divorata dalle tarme dello scetticismo. Sono fatalmente divenuti fallibili agli occhi della gente.
In giro è fitto di sedicenti dottorini o, comunque, di esperti che dormono con l’enciclopedia medica sotto al cuscino e che curano i propri familiari e se stessi sulla base di una ricerca su san Google motore martire, cui danno in pasto frasi del tipo vescicole purulente nella regione poplitea – che fare?
Il mestiere del medico di famiglia si sgonfia per forza se il paziente ha già l’elenco di medicine da farsi prescrivere, la lista di esami da richiedere e sa pure dove sta il poplite. Gli resta la firma, al dottore, e il prezioso ricettario rosso come residuale simbolo dell'antico potere.
Il dottore rimane informato solo per quanto riguarda i malati della vecchia guardia, quelli che trovi sempre all’ambulatorio nonostante siano afflitti solo dagli acciacchi dell’età. Quindi, scordatevi che possa tornarvi utile andare dal medico generico oggi, a meno che non vi serva uno straccio di certificato per la palestra.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Dossier Paperblog

Magazines