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Vengo anch’io. No tu no. L’Italia e l’intervento in Siria

Creato il 28 novembre 2015 da Postik @postikitalia

 di Piero Sanzo

Chi per coraggio o pura disavventura si è addentrato e ha letto i post del mio  blog avrà notato che tra me e l’uomo in camicia bianca non corre spesso buon sangue. Naturalmente il disaccordo si colloca esclusivamente ad un livello di condivisione di idee politiche e di programma e quindi trovo che l’appellativo che in molti gli hanno affibbiato “Renzusconi” sia assolutamente meritato.

Però alla luce della presa di posizione del nostro governo nei confronti della strategia che molti paesi stanno adottando nei confronti del problema Siria/Isis, devo dire, per onestà intellettuale, che questa volta il Renzie, pardon Renzi, ha ragione e sono d’accordo con lui.

La posizione prudente del nostro governo si può riassumere con le dichiarazioni del premier che sostiene che non si possa intervenire militarmente se prima non si sono create ed implementate delle strategie sul post intervento.

Come non essere d’accordo con tale prudenza anche alla luce dei brillanti risultati dei bombardamenti francesi in Libia e la situazione che si è creata e che nessuno al momento sembra valutare come pericolosa? Abbiamo un clone della Siria a poche centinaia di chilometri dalle coste italiane tanto per ricordare.

Naturalmente, desidero tranquillizzare lo sparuto gruppo di miei fedeli lettori (non superano la decina lo so) non credo che tale acume  derivi della sua innata capacità di sparare tweet roboanti tipo #assadstaisereno,  è evidente che  questa volta chi lo sta consigliando lo stia facendo bene.

E’ sbagliato accusare di codardia chi non è pronto ad imbracciare il fucile, quando sarebbe meglio prima operare su altri fronti anche in considerazione dell’assoluta confusione presente nello scenario siriano.

Russi contro Isis, turchi contro siriani, russi contro siriani, francesi che sparano un poco di qua e un poco di la. Iraniani con i sciiti, turchi con i sunniti. Americani che non si capisce  cosa bombardino da mesi, visto che non è cambiato nulla. L’occidente diviso in fazioni che spara come in un videogioco e poi continua a fare affari con i paesi che sostengono la banda di beduini impazziti che urla che qualcosa lassù è grande.

Insomma un bordello creato anche da noi e che non si risolve certo bombardando qualche roccia nel deserto.

Se vogliamo bombardamenti efficaci realmente, basterebbero due o tre giorni sopra i pozzi petroliferi e credo che il gioco sia fatto. Ma chiaramente nessuno vuole realmente distruggere la ragione di tutto e quindi non lo fanno e ci si limita a sparare sulle cisterne, mantenendo la primaria fonte di guadagno del califfato attiva e produttiva.

Quindi perché immischiarsi in operazioni militari che come unico obiettivo hanno quello di fare incazzare ancora di più , se non ci rimane secca, la popolazione civile coinvolta ?(vedi vignetta di Fulvio Fontana scelta a corredo)

Mi costa fatica dirlo, “e anche tanta”, ma Renzi ha ragione. Non so come ma diavolo se ha ragione questa volta.

Parla ad esempio di aumentare la Cyber security. Pensateci un attimo, siamo in grado di fare un ruttino e coglierne lo spostamento d’aria con i nostri smartphone e subito postarli in rete su twitter o facebook  e devo credere che non ci sia la tecnologia per condurre attacchi cibernetici alle loro reti di propaganda e connessione? No non ci credo ma ovviamente è più redditizio vendere armi.

Chi poi non è d’accordo e mantiene una posizione di solida sfiducia nei confronti di Renzi può naturalmente affermare che a parlare non è lui ma sono le istruzioni che riceve dagli Usa, ma questo è un altro discorso.

Concludo lanciando un messaggio ai sostenitori di Felpa Salvini e altri che urlano da giorni spara, spara, spara.

Voglio solo ricordare che  i grandi condottieri della storia, tutte le volte che hanno chiamato alle armi in nome di un ideale da difendere, una patria da preservare, un nemico da combattere si ponevano sempre in prima fila a spada sguainata e conducevano personalmente le battaglie che sostenevano, non se ne stavano dietro una telecamera.

Anche perché l’ultima volta che qualcuno ha urlato “armiamoci e partite” intesa come retorica interventista, non è che ci sia andata particolarmente bene, cerchiamo di ricordarcelo.

Piero Sanzo  Sito dell’Autore Parole Affumicate

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Fonte foto Fulvio Fontana

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