Si è appena concluso in Francia, nella città di Strasburgo, il 18° Congresso Nazionale della SFAP, Società Francese di Accompagnamento e Cure Palliative, con il tema “Al di là delle frontiere”. Strasburgo è la sede del Consiglio dell’Europa. La scelta di questa “Città Frontiera” come sede dell’incontro riveste un significato particolare.
Strasburgo è anche la capitale dell’Alsazia che simbolicamente rappresenta, per sua sfortuna, la mobilità delle sue frontiere. In effetti la regione ha subito varie volte lo spostamento dei suoi confini; nei secoli precedenti si è trovata ad essere talvolta francese talvolta tedesca per le varie guerre combattute. E’ una terra molto segnata dalla storia: ha visto cambiare il suo nome, la sua lingua, ma si è anche arricchita dai diversi apporti culturali. Le modifiche di frontiere non hanno avuto soltanto aspetti negativi, ma hanno favorito un’osmosi tra modi di vivere, di pensare, di mangiare, di usanze. L’Alsazia è stata scelta per poter confrontarsi su difficoltà e limiti tecnici,umani, sociali, che si verificano quando parliamo di Cure Palliative e Accompagnamento.
Uno scorcio del centro di Strasburgo
La Presidente del Comitato Scientifico, Dott.ssa Anna Simon e il Presidente del Comitato Organizzativo Dr. Robert Matiss, nella presentazione del programma della conferenza, affermano: “Da tre decenni le Cure Palliative hanno fatto progressi considerevoli in Francia. Iniziate dalla geriatria e dall’oncologia si sono aperte poi a numerosi campi. Dalla neonatologia all’età molto avanzata; dal domicilio ai servizi iper-specializzati. Progressi importanti sono stati realizzati nella presa in carico dei sintomi e nella considerazione della dimensione psichica della persona.
Tutto ciò si è potuto verificare grazie ad importanti passi legislativi svolti in tal senso. L’evoluzione ha modellato i contorni di una disciplina con dei saper fare e dei saper essere. Riflessioni etiche e filosofiche sono emerse arricchendo i dibattiti.
La dr.ssa Simon e il dr. Matiss hanno espresso il desiderio che durante il congresso fosse possibile il verificare che tutti questi aspetti, che sono come delle frontiere, siano nello stesso modo “rassicuranti e normative”, ma nello stesso modo anche relative flessibile.
La dr.ssa Simon e il dr. Matiss Fotografia di David Rodrigues
L’obiettivo del XVIII congresso della SFAP era di poter “analizzare” i limiti nella nostra pratica per essere in grado di identificarli, rispettarli, spostarli, oltrepassarli e forse anche ridefinirli. “Al di là delle frontiere” significa per gli organizzatori guardare anche verso i vicini tedeschi, svizzeri, lussemburghesi, belgi, al fine di poterci arricchire delle loro culture e dei loro approcci. Noi aggiungeremmo che la frontiera si è estesa all’Italia giacché l’A.R.T. è stata l’unica associazione italiana invitata a presentare una relazione in questo importante Congresso. In effetti l’A.R.T. ha partecipato nell’atelier C5 “Lutti e riti” con l’intervento dal titolo: “Malattia inguaribile. Accompagnamento, decessi: esperienza italiana Padì A.R.T. destinata ai giovani” La presentazione è stata fatta dalla dr.ssa Amanda Castello, fondatrice dell’Associazione Paulo Parra per la Ricerca sulla Terminalità.
L’A.R.T. avrà il piacere di presentare ogni settimana un’informazione sul congresso, perché consideriamo che lo scambio tra operatori, professionisti come volontari di accompagnamento, sia assolutamente fondamentale indipendentemente dalla lingua con la quale si esprimono. L’A.R.T., dal 1997, anno della sua fondazione, ha sempre privilegiato questi contatti e scambi. In particolare con il mondo delle cure palliative francesi l’A.R.T. ha, da allora, dei rapporti molto stretti. Ha organizzato delegazioni di professionisti e volontari dall’Italia verso la Francia e dalla Francia verso l’Italia con scambi, congressi, relazioni… L’A.R.T. ha sempre ritenuto che una “visione latina” delle cure palliative fosse da privilegiare rispetto a una “visione anglosassone”, considerando il tessuto, il substrato culturale, filosofico, religioso, spirituale, sociale delle nostre società. Il concetto di famiglia tra l’Italia e la Francia infatti è sicuramente più simile che tra l’Italia e la Gran Bretagna o gli Stati Uniti. Ciò non significa però negarsi esperienze derivanti da approcci di altre culture.
Da segnalare anche la giornata precongressuale di mercoledì 27 giugno 2012. Una giornata estremamente importante e molto originale, che aveva come tema l’aromaterapia nelle cure palliative. Questa giornata, svoltasi all’ospedale civile di Strasburgo, è stata fondamentale per parlare della pratica dell’aromaterapia per stare meglio in genere, ma specialmente sull’utilità di queste quint’essenze vegetali per accompagnare lo spirito fino all’ultimo viaggio. Infine è stata presentata l’applicazione dell’aromaterapia in un’unità di cure palliative belga, esperienza attiva da oltre 5 anni.
Il vecchio Ospedale di Strasburgo
Durante le prossime settimane daremo spazio ad alcune rilevanti relazioni dei partecipanti al Congresso e naturalmente a quella della nostra fondatrice, spiegando anche tutti i progetti che sono sorti a seguito del suo intervento a Strasburgo.
Seguiteci sul blog della nostra Associazione per interventi, post, articoli sul 18° Congresso Nazionale SFAP.