VENTITRE'. Tra gufi, orsetti, uccellini, micette, conchiglie, fiorellini e conigliette bianche e cazzute.

Al suono di questa parola 'Ventitrè', qualunque romano, indipendentemente dal contesto in cui viene menzionata, si sentirà spinto - da una forza viscerale e istintuale, ferina e prorompente - a completare la frase. E lo farà con un detto che ormai è parte integrante del suo patrimonio culturale e sociale, che fonda la sua identità e la sua appartenenza alla comunità romana appunto. Un modo di dire che è più una richiesta implicita di buona sorte e prosperità, quasi un atto scaramantico dovuto. 
Se non la pronuncerà sarà solo per eccessivo pudore, ma dentro, nella sua testa, non potrà fare a meno di formularla:  - Ventitré - - Buscio de culo aiutame te - E' un classico. E' un Must. E' automatico, non ci possiamo fare niente. Perciò anche io, dopo aver passato le stoffine alla conta, ho provato lo stesso impellente richiamo e poi, visto che ero sola in casa e nessuno poteva ascoltarmi, l'ho soddisfatto. Chiedo venia, ma ce l'ho nel dna. Siamo quindi arrivati, con i quadrotti, a un numero che promette davvero bene direi, almeno per me che so romana. Ah. E come ci siamo riusciti? Chi si è aggiunto? Eccole qui, una per una, le splendide donne che hanno contribuito al raggiungimento del numero tanto ambito. Ventitrè! Buscio de culo aiutame te!  (vi assicuro che è liberatorio, dovreste provare. Occhei la smetto).
Alessandra (Tiritopettotopino), che sabato ha preso l'aereo! è partita per la Cina, indovinate per fare cosa? Per raggiungere il suo topocucciolo, un bimbo che lei e il marito hanno atteso per più di tre anni, per adottarlo. E ora quel momento è arrivato. Perciò adesso è lì, per iniziare questa nuova avventura insieme! Anche lei sta preparando la sua Bai Jia Bei, questo è il blog dedicato. E io sono onorata di ricevere un pezzetto del suo cuore, chi meglio di lei può insegnarmi il valore dell'attesa attiva, fiduciosa, dell'arte della pazienza?
"Cara Nina,
dicono i cinesi che "un viaggio di mille miglia inizia con un singolo passo", è una grande verità, certo sulla nostra stradina ci sono un sacco di buche e sassi in cui inciampare, certo cadiamo spesso e ci rialziamo piene di lividi e graffi e coperte di polvere e certo ad ogni curva quando sembra che stiamo per arrivare alla meta scopriamo che la strada si srotola ancora lunga lunga davanti a noi. Ma alla fine quando siamo veramente stanche, quando ormai abbiamo perso le speranze...arriviamo!!!
Il mio cammino è stato lungo, otto anni, le strade le ho percorse tutte contemporaneamente (fecondazione ed adozione)per non lasciare nulla di intentato ed alla fine la vita ha scelto il figlio che voleva donarmi e quando guardo i suoi occhietti vispi capisco che non poteva essere che lui.  
Condivido appieno la tua bell'idea di fare una bai jia bei, ti riempirà di gioia e di speranza, leggere i bigliettini e contemplare le tue stoffine ti sosterrà nei momenti di sconforto e soprattutto cucire ti riempirà il tempo e ti distrarrà dal rimuginare...quindi buon lavoro!!!"

Poi c'è lei, la mia dolce, riservata, tenera e appassionata Fè. Lei che mi ha insegnato una nuova parola 'fittare', che nell'amore mi calza a pennello. Lei, che ha in comune con me la passione dei colori, soprattutto dell'arancione e la scelta di essere vegetariana. Lei, che ha lottato tanto, il suo è stato un lungo percorso di dolore e delusioni, ma la vita l'ha ripagata ampiamente, coi sui due gioiellini: una già fuori, a saltellare e ridere e l'altra (attualmente) dentro. Ma ancora per poco. Le sue stoffine sono il frutto della sua mano e del suo cuore, sono pezzetti di lei, della sua vita passata e presente insieme. Rappresentano le sue due attese e arrivano a cullare la mia con sogni delicati, luminosi, popolati di uccellini e pois rosa, di coniglietti 'dolci e cazzuti'. Perché per raggiungere il proprio obiettivo ci vuole si la dolcezza, ma anche una buona dose di cazzutaggine! Che mi portino fortuna come a te.

Laura 75, di cui presto conoscerete la storia, la sua conchiglia con Perla. Laura, che quando l'ho letta mi ha fatto sorridere e sperare, Laura, che mi ha inviato, insieme alla sua bellissima e delicata stoffina, un pezzo di una canzone. Ho immaginato che fosse lei a cantarla per me...

E poi c'è lei: Mafalda. Lei che è sempre presente, attenta e premurosa, lei che mi regala sempre parole di conforto, che infondono forza e speranza, positività. Lei che è solare, lei con la sua semplice e umile umanità, che la rendono naturalmente incline a vedere il bello e il buono nel prossimo, come la Pimpa. Lei che sa comprendermi, sentirmi, pur non avendo vissuto il dramma dell'infertilità: perché sa far tesoro di quel che osserva, di quel che vede accadere intorno a lei. Lei, che mi ha mandato un pezzo di stoffa gigante, pieno di conchiglie di tutte le tipologie e di tutti i colori.  Mi hai commosso Sara mia bella, sai essere un tesoro in mille modi e forme diversi. 

Questa invece è la stoffina di Mammachevita, mi fa impazzire, la trovo incredibile con questi gufetti colorati e buffi. E' adorabile!

E infine lei: la mia adorata Paula. L'ho lasciata per ultima apposta, vorrei spendere qualche parola in più su questa forza della natura. Conosco la sua storia, per questo parlo così e presto la sua storia sarà conchiglia nella spiaggia di Nina e allora anche voi mi darete ragione. Ci sono donne che entrano nella mia vita così, in giorno di primavera e si fanno uno spazietto qui, nel mio cuore, uno spazietto che è cuccia e tana, calda e confortevole. Paula è una di queste donne. Che mi insegnano l'amore per la vita, la forza che può esserci in un gesto, un pensiero, un sorriso. La possibilità di trasformare il dolore, le storture della vita, in una occasione. Una donna che sa accettare la sua sorte, con umiltà, senza subirla.  Una donna in cerca della sua buona stella...e io so che la sta per trovare. Una donna che quando mi scrive...è poesia per le mie orecchie. "Qualcuno dice che il viaggio è la meta, allora noi l'abbiamo già conquistata la nostra meta, perche siamo sempre in cerca, ancora in viaggio... eppure quanta voglia di fermarsi a godere il primo frutto di tanto viaggiare... Ti penso col cuore leggero, e corro domani stesso a spedire la mia stoffina, che mi auguro di tutto cuore ti strappi un sorrisino..."
Preziosa, tu mi hai regalato più che un sorriso, tu mi hai proprio spalancato l'anima. Ora non ti faccio più uscire, lo sai vero? Questa è la stoffina, bella, di una bellezza rara. Quel quadratino di stoffa che vedete, con la Micetta Nina che annaffia il Semino Pivellino, è il biglietto vero e proprio. Dentro c'è scritto che a lui Paula affida il compito di portarmi il suo canto di gioia...  Ma non finisce qui, anche se già era davvero più di quel che avrei sperato. Lei ha aggiunto un altro riquadro di stoffa, come un grande fazzoletto, con su disegnati tanti coniglietti viola e uno solo bianco. (Da notare la coincidenza del coniglio che ritorna, come metafora della 'donna diversamente fertile'!). Ad accompagnarlo c'era un bigliettino di incoraggiamento per me. Ci tengo a riportarvi il contenuto, spero Paula non me ne voglia, ma è di una bellezza così disarmante che io non posso non celebrarlo come merita. In un mondo tutto uguale, dove le conigliette femmine sono programmate per fare figlioli e moltiplicarsi, esistono conigliette bianche con altre storie e altri programmi che per altre strade cercano comunque di raggiungere quel sogno... A Nina la coniglietta bianco splendente. A Nina la cacciatrice. A Nina occhio divertito sul mondo. A Nina che insegna la strada. A Nina che unisce le menti. A Nina giàmmamma di un legame che attraversa centinaia di donne. A Nina giàmmamma di un sogno. Ho pianto, tanto e ad alta voce. Ho pianto di gioia e gratitudine.  Ho pianto per me, per tutte voi che condividete questo mio percorso, che ci unisce nel dolore, ma anche nella meravigliosa scoperta del nostro universo interiore, così ricco e vivo.  Ho pianto perché io questo legame, di cui Paula parla, lo sento sempre più forte e solido.  Grazie a voi, a come sapete starmi accanto. Ma vi rendete conto di quel che avete creato, di quel che state facendo per me? Grazie, con tutto il mio cuore di Nina. Ora, siccome le iniezioni di fiducia fanno bene a questa futura mamma (che presto si farà quelle di ormoni, di iniezioni), io ho deciso che questo fazzoletto delle conigliette bianche, che siamo tutte noi, voglio trasformarlo in qualcosa di vivo, di nuovo. Così ho preso i piccoli portafortuna che alcune di voi mi hanno spedito e ce li ho messi dentro, poi ho chiuso con un nastrino e ho portato il sacchetto con me, sia alla visita di giovedì che al colloquio di venerdì a Firenze. E ora conto di tenerlo sempre con me, nei momenti delle visite, degli esami, dei controlli. Lui mi seguirà e sarà il mio talismano. Sempre. Eccolo qui, in tutto il suo magico splendore! Quella coniglietta bianca siamo ognuna di noi e questo mi ricorda che non sono sola. Perciò sappiate che da oggi in poi, qualunque oggettino aggiungerete come portafortuna per me, sarà in questo sacchettino che io lo riporrò, con cura e amore, come meritate. Quanta forza mi date. Io non posso più fare a meno di voi :) Graaaazieeeeeeeeee.