La gloriosa missione dell'ESA Venus Express è finita.
La navicella era ormai a corto di carburante e il team, nonostante avesse pianificato operazioni anche per il 2015, sapeva che quel fatidico momento sarebbe potuto arrivare all'improvviso.
I primi di dicembre, l'ESA annunciò di aver perso i contatti dal 28 novembre. Tuttavia. la ricezione di qualche pacchetto sporadico aveva mantenuto accesi gli animi nel tentativo di poter ristabilire di novo un collegamento.
I pochi dati ricevuti indicavano inequivocabilmente che Venus Express aveva perso l'assetto e non era più in grado di mantenere l' antenna ad alto guadagno ( HGA) puntata verso la Terra.
Senza altre informazioni, senza telemetria, la squadra non ha potuto fare altro che continuare a seguire la missione come meglio poteva.
Fondamentalmente, ora di Venus Express rimane solo un'immaine residua lungo la sua orbita, in costante decadimento a causa della gravità e delle perturbazioni naturali.
Ma, mentre non potranno essere raccolti altri dati scientifici e non verranno inviati nuovi comandi, il team operativo all'ESOC è in grado di continuare a monitorare i segnali radio della sonda, riuscendo ancora a "vedere" l' onda portante in banda X trasmessa dall'antenna ad alto guadagno, anche se non è più puntata verso la Terra e il segnale continua a svanire.
Venus Express potrebbe essere bloccata nel cosiddetto " Sun-acquisition mode", ossia potrebbe mantenere un puntamento grossolano dei pannelli solari e del HGA verso il Sole, entro 5 gradi o giù di lì. Il segnale, però, è destinato a decadere velocemente man mano che Venere e la Terra si spostano lungo le loro orbite.
"Il giorno di Capodanno abbiamo visto un livello di segnale debole ma rilevabile e potevamo tenerlo agganciato per quasi tutte le 5 ore del passaggio, utilizzando la stazione di monitoraggio di Cebreros", ha detto Rick Blake, ingnere del team operativo all'ESOC.
"Ma il 7 gennaio abbiamo agganciato un segnale più debole solo per il 5% del passaggio, l'8 gennaio siamo tornati a buoni livelli per la maggior parte del tracking, quindi è sicuramente una situazione imprevedibile".
"Abbiamo in programma di continuare a monitorare il livello del segnale da gennaio fino a quando non lo vedremo scomparire per sempre", ha continuato Blake.
Håkan Svedhem, scienziato della missione Venus Express all'ESA, si aspetta che l'altitudine al pericentro scenda a circa 130 chilometri il 12 gennaio ed a 120 chilometri il 20 gennaio.
"La mia ipotesi personale è che il veicolo spaziale si avvierà alla rottura subito dopo", ha aggiunto.
Ma questo nessuno potrà mai confermarlo con certezza e nulla potrà documentarlo:
" Sarà distrutta nell'atmosfera probabilmente verso la fine di gennaio o all'inizio di febbraio", dice Patrick Martin, mission manager dell'ESA.
E mentre Venus Express vivrà la sua fine solitaria nella densa atmosfera venusiana, per le squadre a Terra inizieranno i lavori post-operazioni e tutti i dati scientifici raccolti in questi 8 anni di missione verranno messi a disposizione di scienziati e ricercatori.
Riferiment: -
http://blogs.esa.int/rocketscience/2015/01/09/tracking-a-ghost-mission-238-million-km-away/