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Verbale Assemblea Indignati - Democrazia Reale Ora - Roma 02 Ottobre 2011 a Piazza San Giovanni

Creato il 03 ottobre 2011 da Nineteeneightyfour

Verbaleassemblea del 2 ottobre 2011

(circa45/50 persone all'inizio, aumentate un pò nel corso dell'assemblea)

ASSEMBLEA SUL TEMA DELLA NON-VIOLENZA.
ORDINE DEL GIORNO:-NON VIOLENZA-PROTESTA AMERICANA-COMUNICAZIONE WEB-CENNI SULLE ASSEMBLEE DI QUARTIERE
Siapre con la votazione: tutti i presenti sono d'accordo con il cambiare il nome"servizio d'ordine" con "commissione rispetto".Siripetono le gestualità assembleari per la presenza di nuovi partecipanti.Ilmoderatore legge una nota sulla non-violenza del 15M.
Sipassa agli interventi sulla NON-VIOLENZA:Alessandrafa notare che una delle differenze tra Spagna e Italia è  il consenso delle persone in temanon-violenza. In Spagna i media hanno trasmesso le immagini della repressionedella polizia, con gli indignados che subivano maltrattamenti senza reagire.Qui questo non avviene, a partire dalla Val di Susa e in tutte le circostanzein cui le forze dell'ordine hanno abusato della loro autorità facendo violenzasui manifestanti. Secondo lei una priorità è cambiare il sistema dicomunicazione e renderlo davvero libero. Chiede se il motivo per cui abbiamoscelto (come assemblea di San Giovanni) di non partecipare al coordinamento15.O che si riunisce nella sede ARCI di Pietralata sia la mancanza di accordosulla non-violenza. Si tenta di spiegarle che non è per questo motivo, ma perla mancanza di accordo unanime sull'assenza di bandiere, sigle partitiche epalchi.
Maradice che bisogna mettere in chiaro pubblicamente i motivi della nostra sceltadi non aderire al coordinamento sopra citato.Fa2 proposte:1-dedicareuna parte dell'assemblea al coordinamento del 15.O;2-adoperarsiper trovare un sistema di diffusione dell'importanza della non-violenza, datrasmettere a tutti.
Eracleed altri sono contrari alla proposta n.1, perchè il tema della non-violenza èmolto importante e finora ha sempre ceduto il passo all'organizzazione praticadella giornata, facendo sì che questa importanza venisse trascurata.
AndreaM. è contrario alla proposta n.1 e ribadisce l'importanza di partecipare allevarie riunioni indette dalle altre realtà, per rendersi conto delle chiusureche ci sono da parte loro. Fa notare che noi facciamo sempre in modo chequalcuno dell'assemblea vada a conoscere queste realtà, invitandole apartecipare alle nostre assemblee, favorendo un'unione. Parla della suaesperienza al teatro Valle occupato, dal quale dopo mesi di presenza è statoinvitato ad allontanarsi, a causa della mancanza di fiducia, da parte degli"occupanti", nei nostri metodi. Fa notare che da parte nostra non c'èchiusura ma apertura. Ribadisce l'importanza di diffondere al di fuoridell'assemblea il messaggio della DEMOCRAZIA DIRETTA.
Antony,che partecipa per la prima volta all'assemblea (e che poco dopo il suointervento abbandona l'assemblea senza neanche salutare, con atteggiamentoinfastidito), crede che la solidarietà con i violenti ci deve essere, perchècomunque gli intenti sono gli stessi. Ribadisce più volte che l'assemblea ècomposta da 50 persone, che dovrebbe premurarsi di trasmettere l'importanzadella non-violenza anche a chi non la adotta.
DanieleP. dice che secondo lui spendere tante energie nel parlare di altre realtà emovimenti ci fa perdere di vista chi siamo noi. L'osservazione riceve consensi.Parlandodi non-violenza dice che partendo dalla natura, nella quale vige la legge delpiù forte, è tutto riconducibile all'ambiente che ci circonda e che ci sonotanti tipi di violenza che siamo costretti a subire e quindi ad adottare. Laregola di non fare aagli altri ciò che non vorremmo fosse fatto a noi potrebbeessere un punto di partenza, per far sì che la ragione "controlli" lanaturale violenza insita in tutti noi.
Corradoporta una sua esperienza personale di non-violenza (nello specifico Gandhiana).In sintesi osserva che quando la non-violenza si applica nella vita di ognigiorno, tra poche persone, se ne trae molto beneficio con facilità, ma quandosi tenta di allargare il campo, allora nascono problemi perchè la gente non èpronta. Fa l'esempio di Gandhi che ha trascinato un intero popolo con lanon-violenza, dice che dobbiamo restare non-violenti e man mano convincere glialtri che è la via della non violenza è la migliore per procedere. Invita tuttia considerare che ci sono diversi tipi di violenza e anche di non violenza.
Emilianorisponde a Antony dicendo che per lui e per molti partecipanti all'assemblea,il fatto di COME cambiare le cose non è secondario al fatto che effettivamentele cose cambino. Se l'intento è comune ma uno va con atteggiamento non-violentoe un altro con un bazooka, lui non sente che l'obiettivo, pur essendooriginariamente lo stesso, sia comune. LA MODALITA' NON VIOLENTA NON SI USAPERCHE' FUNZIONA DI PIU', MA PERCHE' MI FA SENTIRE MEGLIO E COERENTE CON IL MIOESSERE.
Flora,della commissione internazionale, inizia parlando della situazione dellaGrecia, del fatto che il governo ha tolto i farmaci anti-dolorifici ai malatiterminali. Ricorda all'assemblea che a fine giugno c'è stato un attacco allapiazza occupata da manifestanti non violenti. Dice che sostanzialmente c'eranodue gruppi: uno con uno spirito simile al nostro, l'altro molto politicizzato.La polizia ha attaccato e i greci hanno pensato di portare avanti la lororeazione non-violenta come potevano. E' stato lì che Flora ha visto come lagente ISOLA le situazioni violente. I governi puntano sulla disinformazione percaricare le persone a casa, dicendo che i movimenti sono violenti e divulgandoun'immagine non reale della situazione. Dice che i violenti si auto-emarginanoe ci esorta a continuare a credere in ciò che facciamo.
SecondoAlice, più che parlare di non-violenza in generale, bisogna sforzarsi ditrovare i modi CONCRETI di agire e di dare l'esempio. Dice che quando sisperimenta qualcosa, come anche la non-violenza, quell'esperienza non sicancella e ti rimane dentro. I violenti dovrebbero sperimentare la non-violenzaper capire come ci si sente e che cosa si intende per non-violenza. L'istintodell'essere umano è di reagire con violenza a ciò che non gli sta bene, bisognatrovare l'altro modo di reagire.
Ceciliadice che siamo abituati a subire le azioni dei potenti. Dovremmo essere"creativi" e proporre azioni concrete, per esempio flash-mob, perstare in mezzo alla gente e diffondere, senza aspettarsi soltanto che sia lagente a venire da noi in piazza San Giovanni.Proposta.che ogni sabato si organizzi un flash-mob in centro.
Martafa l'esempio della sua esperienza personale e di come si sta misurando con ladiffusione della non-violenza, dicendo che bisogna cercare di sensibilizzarechi è scettico. Sta invitando le sue conoscenze a partecipare all'assemblea piùvicina, in quanto lo ritiene il primo e più semplice approccio allanon-violenza, proprio perchè il metodo inclusivo che si adotta nell'assemblea,è esso stesso un esempio di non-violenza e che provando, si può capire di cosasi tratta. Ribadisce che per lei la partecipazione alle assemblee è unapalestra utilissima per smorzare la sua irruenza.
Cristinaparla della Val di Susa, dicendo che la protesta no-tav è un esempio diresistenza non-violenta. Dice che i violenti sono stati allontanati e cacciatie mette l'accento sulla resistenza e non soltanto sull'azione non-violenta.
Tizianaè la prima volta che partecipa. Lei lo vede con se stessa: trovarel'alternativa alla prima reazione violenta che ci viene spontanea è già un buonesercizio. Vede che la gente vuole tutta dire basta, ma non sa come unirsi.Propone di creare un gruppo di proposte di azione.
Christianpropone di fare dei workshop con persone che abbiano vissuto situazioni delpassato, che possano raccontarci esperienze dirette di violenza e non-violenza,in modo da trovare spunti.
Alessandrafa notare che le persone sono intrappolate in condizioni economiche che sonoall'insegna della violenza. Bisognerebbe innanzitutto emanciparsi a livelloeconomico. Osserva che alcuni dei modi diretti di fare non-violenza sono quelliche sperimentiamo noi in assemblea e che la non-violenza non è soltantostarsene fermi a subire quella di qualcun altro, ma esplorare le possibilitàalternative di reazione.Propone,in caso di situazioni di tensione in manifestazione, di adottare il"CLOWNISMO". Spiega che si tratta di persone mascherate da clown chesi mettono in mezzo tra manifestanti e polizia, spiazzando tutti einterrompendo la tensione.Laproposta è accettata da molti partecipanti all'assemblea.
Floraconferma che è un'azione efficace e che ha funzionato anche durantel'occupazione di Parigi.
Matteoafferma che in Italia non siamo pronti per attuare pratiche non-violente e chenoi tutti dell'assemblea di San Giovanni non siamo pronti a gestire grandiassemblee. Per comportarsi come gli indignados di Barcellona che alzavano lemani mentre prendevano manganellate, bisogna che ci sia una buonaorganizzazione alle spalle, che metta le persone in condizione di sapere comecomportarsi.Proponedi fare un'assemblea prolungata, sul tema dell'organizzazione di attinon-violenti e di gestione di grandi assemblee.
Giorgiaporpone di usare internet per chiamare gente a sperimentare l'assemblea e lanon-violenza e per dare direttive sul come comportarsi in caso di tensionidurante le manifestazioni.
>INTERVENTO SULLA NECESSITA' DI DIFFONDERE LE MODALITA' DI AZIONE PER IL 15.O,RIBADENDO CHE BISOGNA SPECIFICARE NEL NOSTRO APPELLO "COSA FARE" ENON SOLTANTO "COSA NON FARE" IN CASO DI EPISODI VIOLENTI.
ClaudioM., rifacendosi alla proposta di Cecilia (flash-mob il sabato), propone di fareassemblea in centro subito dopo il flash-mob, per dare la possibilità allepersone di conoscerci.Fanotare che è fondamentale partecipare alle diverse commissioni e farlefunzionare come si deve.E'vero che nel passato ci sono tanti episodi di rivoluzioni violente, ma ilpassato è preistoria e il futuro è ora, guardiamo al futuro nella non-violenza.L'affermazione riceve il consenso pressochè unanime.
Massimo:abbiamo tanti contatti in tutta Italia. Gli aspetti che colpiscono di più, comehanno colpito anche me e che mi tengono qui sono:1-che questo è un movimento non-violento;2-che è apartitico;3-che vuole un cambiamento radicale del sistema.Questiaspetti innovativi sono la nostra forza, però dobbiamo essere più concreti,perchè a volte ci perdiamo un pò in chiacchiere, invece abbiamo laresponsabilità, verso la gente che potrebbe unirsi a noi, di concretizzareazioni da diffondere per farci conoscere.
Sofiadice che avverte una smania di organizzazione e che si sta perdendo lo spiritodi stare insieme per tirar fuori contenuti. Propone di ridurre le commissioni edi fare meno proposte, per poterci concentrare su poco alla volta.
PROTESTA AMERICANA (SITUAZIONE INTERNAZIONALE)Flora:prima di parlare dell'America fa un quadro generale. Informa che ci sonopersone che dicono far parte della commissione internazionale e che si stannoimpossessando di parte dell'informazione sul web, senza che sia ben chiaro chisiano questi individui. Pare siano spagnoli (soprattutto di Barcellona) chevivono in Belgio, Francia e altri Paesi. Dice di diffidare di questo gruppo (Drinternational?Greenternational? Non si è capito il nome).SullaSpagna abbiamo le idee più o meno chiare.
Il17 settembre l'anti-banks day era stata pensata perchè partisse a livelloglobale, contro il sistema finanziario. C'è stata molta confusione in giro peril mondo: chi partecipava, chi no, tranne che a Wall Street. L'iniziativa èpartita da un gruppo di anarchici che neanche conosceva il movimento degliindignados.Gliamericani sono intenzionati ad andare a oltranza, stanno continuando a occupareall'insegna della non-violenza.700arresti oggi, durante i quali nessuno dei manifestanti ha usato violenza,facendosi trascinare via senza opporre resistenza.Ciinforma che I MARINES AMERICANI HANNO DECISO E COMUNICATO CHE ANDRANNO A WALLSTREET A DIFENDERE I MANIFESTANTI. La notizia fa esultare l'assemblea.Dall'Islanda,alla Spagna, Grecia, Irlanda, un pochino in Italia, ma in Europa in generale larivolta si sta un pò spegnendo. In America sono invece molto motivati edeterminati e procedono. Lì i gruppi che appoggiano il movimento, sono tanti(Flora ne elenca qualcuno) e la cosa sta avendo molta risonanza a livellomediatico. La protesta europea ha dato il via in America, ma per assurdo inEuropa c'è un blocco. C'è chi non vuole che questa protesta vada avanti e nonpermette che lo faccia.
COMMISSIONE WEBEmiliano:informa che lo streaming è molto seguito. I video funzionano molto bene comediffusione. Dice che per la diffusione, oltre all'attività di piazza, bisognapuntare molto sullo sviluppare video.Blog:bisogna ottimizzare il meccanismo di aggiornamento.Chiedele info dettagliate sulle commissioni (da chi sono formate, quando siriuniscono e chi è il referente da contattare eventualmente e il suo recapito)per poter mettere online gli appuntamenti.Facebook:i post vengono sommersi con troppa facilità: è un buon mezzo di diffusione maun pessimo mezzo di organizzazione tra noi.Proponedi usare le NOTE per poter comunicare tra noi, forse è meno dispersivo e piùfunzionale.
Matteo:la diffusione non può essere fatta soltanto da loro due, ma da tutti noi. Loroci forniscono il materiale che però dobbiamo contribuire tutti a diffondere.
Floradà alcune info di carattere tecnico sul programma TOR di navigazione sicurasenza che sia riconoscibile l'IP, su HUSH MAIL (sito canadese) per un mailsicura e sui PIRATE PAD per commentare e correggere documenti tutti insieme, intempo reale.
C'èinfine un intervento di Chiara F. da Milano, dove dice di aver conosciuto laRete degli immigrati non autorizzati (persone senza permesso di soggiorno). DaMilano, molte persone di quel gruppo vogliono partecipare al 15.O e ci chiedonose c'è un corteo sicuro, perchè nella loro situazione non possono corrererischi.Siformulano delle proposte:oltrea Mauro e Mirko che accompagneranno il corteo dei lavoratori, non assicurandoche si muovano nell'assoluta non-violenza, si pensa di individuare chi dellapiazza vuole partecipare al corteo creando uno spezzone con striscioni benchiari sulle nostre modalità, al quale i possano unire tutti quelli che inqueste modalità si riconoscono. Quindi, eventualmente definire orario e luogoesatto dell'appuntamento di questo spezzone.Alcunidicono che forse è bene che per la loro situazione di clandestini, gliimmigrati evitino di partecipare al corteo e vengano direttamente in piazza perl'assemblea, così da non correre rischi.
C'èuna proposta sul fare assemblee itineranti nella città, invece di far restarepiazza San Giovanni l'unico luogo fisso. Se ne parlerà nell'ordine del giornodella prossima assemblea.
Urgeun vademecum per come fare le attività nei QUARTIERI.Giàpresenti quelle di Spinaceto e Casal Bertone, già definite quelle diMonteverde/Marconi, di Roma nord, Roma est e Università, ma non ancora attive.
Propostadi incontrarsi nella commissione "pensiero collettivo" a partire dalunedì 3 ottobre, alle ore 18, in piazza San Giovanni.
Sidelinea Andrea M., Alice e Emiliano come referenti dei laboratori sullanon-violenza, e si accetta di accorparli alla "commissione rispetto".
Sipensa di mettere punti informativi con urne dove la gente possa fare delleproposte di azione. C'è da discutere le modalità.
L'assembleasi chiude dandosi appuntamento a mercoledì 5 ottobre come di consueto alle ore19.

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