La colomba della pace di Picasso sul sipario di Brecht.
Chi ai nostri giorni intende combattere la menzogna e l’ignoranza e vuole scrivere la verità ha da superare almeno cinque difficoltà. Deve avere il coraggio di scrivere la verità, benché ovunque essa venga soffocata; l’accortezza di riconoscerla benché ovunque essa venga travisata; l’arte di renderla maneggevole come un’arma; il giudizio di scegliere coloro nelle cui mani essa diventa efficace; la scaltrezza di propagarla fra questi. (Meditazione sulle cinque difficoltà di Bertolt Brecht).
L’ O F F I C I N A
In un giorno c’è tempo per lunghi pensieri
c’è tempo perché tornino i ricordi,
in fretta, ricordi felici
e ricordi pesanti.
Uno lavorava vicino a noi
e l’hanno ucciso
combatteva la nostra battaglia.
Uno è stato dieci anni in prigione.
Uno nel campo di concentramento.
Uno ha mangiato la sua fame
senza lavoro per lunghi anni.
Lavoriamo anche per loro.
Le voci della fabbrica chiamano anche loro
e non invano, entro le grandi sale,
nei cortili e fuori, nelle strade,
per le città e lungo i primi prati.
E da tutta la terra i chiamati rispondono
e dicono ‘’siate sempre più vivi
e sempre più decisi al trionfo della libera gioia”.
Quando a mezzogiorno le macchine si fermano
non si fermano i nostri pensieri:
nel cortile della fabbrica leggiamo i nostri giornali
da esperti noi studiamo
come procede la lotta per una vita migliore,
e parliamo tra noi della nostra vita di ogni giorno
di nostra moglie dei figli di quello che essi fanno,
ci raccontiamo preoccupazioni e piaceri
e ci diciamo ”lavoriamo per loro
per loro abbiamo deciso di vincere”,
e in questi pensieri il corto riposo è più dolce.
Adesso il giorno comincia a discendere
e tutta la fabbrica entra nel pieno pomeriggio
piena dei nostri pensieri
animata dalla nostra volontà.
Non sentite? Come una nave
la fabbrica si avanza nel tempo,
si avanza e spiega tutta la sua potenza:
e se questa è una nave noi siamo i suoi bravi marinai.
-Emilio Tadini-