Vero come la finzione (USA 2006) Titolo originale: Stranger Than Fiction Regia: Marc Forster Sceneggiatura: Zach Helm Cast: Will Ferrell, Maggie Gyllenhaal, Emma Thompson, Dustin Hoffman, Queen Latifah, Tony Hale, Tom Hulce, Linda Hunt, Kristin Chenoweth Genere: letterario Se ti piace guarda anche: Ruby Sparks, The Truman Show, Il ladro di orchidee, Essere John Malkovich, Synecdoche New York (voto 6,5/10)
Post pubblicato anche su L'OraBlù, insieme al nuovo minimal poster realizzato da C[h]erotto.
"Non la so fare Yesterday dei Beatles. Se vuoi però ti suono un pezzo dei Modà."
"Ma lo sai che s'è fatto proprio tardi? Devo scappare..."
"Basta con 'sti blog! E' ora di tornare alle macchine da scrivere..."
Vero come la finzione è un film diverso dai soliti con Will Ferrell. Non è una delle sue tipiche esilaranti stronzatone comiche, come il geniale Fratellastri a 40 anni, o i vari Ricky Bobby e Blades of Glory. Questa volta aveva voluto fare il serio, come Adam Sandler quando ha girato Ubriaco d’amore o Reign Over Me.Vero come la finzione è una commedia drammatica o, se preferite, un dramma dai risvolti di commedia. Un dramedy, o anche una commedia grottesca. Uno di quei film con una sceneggiatura che sembra firmata da Charlie Kaufman, solo che non lo è. Rispetto alle pellicole girate da Spike Jonze, Michel Gondry o dallo stesso Kaufman, questo è un cinema meno indie e più, come dire?, tradizionale. Un grottesco atipico, di quelli contaminati con la commedia hollywoodiana classica, d’altra parte la regia è del mestierante Marc Forster e la sceneggiatura è firmata da Zach Helm, quello del pessimo Mr. Magorium e la bottega delle meraviglie (sorry Natalie, ma pure tu ogni tanto toppi). Un incrocio di cose, intrigante sebbene non riuscito fino in fondo, che ricorda molto Ruby Sparks. E Ruby Sparks è venuto dopo… che gli autori si siano per caso ispirati un pochino a questo film? La tematica è simile, quella della realtà e della finzione che si mescolano, come si può intuire dal titolo della pellicola. Pure in questo caso abbiamo un personaggio letterario che prende vita, come Ruby Sparks. O forse non è che prenda vita dalla letteratura. Il personaggio è vivo, vero, e una narratrice racconta ciò che gli capita e lui a un certo punto se ne accorge. Si rende conto di essere al centro di una narrazione, controllato e spiato ovunque come Truman in The Truman Show. Una di quelle tipiche situazioni che portano alla schizofrenia.
"...o anche ai diari personali."
Cannibal Kid stava scrivendo di questo film, questo Vero come la finzione per un nuovo post su Pensieri Cannibali, si stava impegnando, se solo avesse saputo che… ...che quello sarebbe stato il suo ultimo post. Proprio così. Quello che non conosceva era il motivo. Perché sarebbe stato il suo ultimo post per Pensieri Cannibali? Stava per morire? Oppure il blog avrebbe chiuso? Un potente portale cinematografico stava per acquisirlo? La rete Internet era sul punto di collassare? Il mondo così come lo conoscevamo stava per finire? In qualunque caso, quello sarebbe stato il suo ultimo post. Una volta saputo ciò, decise che doveva impegnarsi di più, doveva scrivere qualcosa di davvero memorabile. Doveva lasciare una traccia che nessuno avrebbe dimenticato mai. Impresa mica facile. Quando ci si sforza troppo è ancora più difficile riuscire a tirare fuori qualcosa che lasci davvero il segno. Ci voleva una frase storica, qualcosa tipo: “Non può splendere il sole per sempre.” O “La vita è come una scatola di cioccolatini spiaccicata a terra.” Oppure “Al mio segnale, scatenate il Paradiso!”. O ancora “Ho visto cose che voi umani non potreste immaginare… Maria de Filippi in fiamme lanciare dei rapper al largo dei bastioni di Canale 5.”"Ultimo post cannibale? Questa sì che è una bella notizia!"
Qualcosa in grado di rimanere per sempre. Ma non gli veniva in mente nulla. Continuava a pigiare i tasti sulla tastiera e gli uscivano solo fiumi di parole memorabili quanto “Fiumi di parole” dei Jalisse. Si sentiva un personaggio letteralmente in cerca di autore come Will Ferrell nel film. Sentiva come se non fosse il reale padrone del suo destino, il capitano della sua anima… uh bella, questa frase. Peccato l'avessero già usata nella poesia Invictus. Fu allora che realizzò una cosa. Non sarebbe riuscito a scrivere qualcosa di tanto bello e memorabile quanto la poesia Invictus. Certo non in quel momento. Non con quella pressione addosso. In fondo, perché quello doveva essere l’ultimo post che scriveva? Chi lo diceva? Soltanto una stupida voce narrante onnisciente fuori campo che parlava da chissà dove. Cosa ne poteva sapere? Figuriamoci se quello che stava scrivendo in quel momento sarebbe davvero stato il suo ultim"NOOOOOOOOOOO! E adesso come farò senza Pensieri Cannibali?"