Facevano sparire le biciclette proprio sotto gli occhi dei legittimi proprietari e offerte agli spacciatori in cambio di stupefacente. Il giro a due ruote è stato scoperto a Verona dalla polizia municipale.
Gli agenti hanno dato esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per undici persone accusate a vario titolo di una serie di reati: associazione per delinquere finalizzata al furto, furto aggravato continuato, estorsione, ricettazione, spaccio di sostanze stupefacenti.
Di queste otto sono attualmente in carcere mentre tre sono ancora ricercate. Differenti i profili di responsabilità individuali, legati inizialmente ad una serie di furti in cantine e garage dove il gruppo si introduceva per rubare principalmente biciclette, ma anche valigie, alimenti ed oggetti vari. In una serata venivano visitati anche 20 o 30 garage.
A seguito di un'indagine specifica, la Polizia municipale ha scoperto che i furti delle bici, spesso sottovalutati e nemmeno denunciati, erano collegati a un fenomeno più vasto, visto che i veicoli venivano forniti in pagamento per dosi di eroina ad alcuni spacciatori.
L'inchiesta ha permesso di ricostruire il collegamento tra gli spacciatori, otto persone tra algerini, marocchini e tunisini, e ladri, un italiano e due rumeni. Anche due minorenni italiani prendevano parte ai furti e per questo sono stati segnalati al Tribunale per i Minori di Venezia.
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