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Verona, trafficanti di uomini lungo la via dei Balcani

Creato il 18 dicembre 2012 da Eastjournal @EaSTJournal

Posted 18 dicembre 2012 in Mafija with 1 Comment
di Matteo Zola

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Un’anonima casa in una città di provincia era la base di un traffico internazionale di esseri umani. Una centrale di smistamento per centinaia di migranti provenienti da Siria e Iraq nascosta tra le insospettabili mura di un’abitazione di via Marengo, a Verona.  L’inchiesta aperta della Direzione distrettuale antimafia di Trento, ora seguita da quella veronese, svela i numeri del traffico: ottomila dollari a viaggio pagati all’organizzazione, migliaia di migranti introdotti illegalmente in Italia dalla Grecia passando per i Balcani, più di cento gli indagati per un’associazione criminale internazionale che aveva a Verona solo una delle sue numerosi basi europee. La notizia è riportata da l’Arena, quotidiano veronese.

Anche in questo caso, come spesso accade nelle storie di provincia, l’indagine è partita per caso. A inizio dicembre i carabinieri vedono tre uomini vicino a Gardaland mentre camminano sul ciglio della strada con due valigie. La situazione li insospettisce, accostano la gazzella e li fanno salire a bordo. In caserma, dopo i primi rilevamenti, si scopre che sono due iracheni e un siriano. Uno dei due iracheni si rivela essere Mohammed Kamal Hasan, trentaduenne deve scontare una pena definitiva a dieci anni di reclusione, inflitta da un tribunale tedesco sempre con l’accusa di traffico di esseri umani. Per gli altri due nessuna pendenza penale. Decidono di collaborare svelando una rete internazionale di trafficanti di persone. Gli iracheni erano destinati in Germania, i siriani in Austria. A Verona si faceva lo smistamento. La loro testimonianza sarà determinante per le indagini, in cambio ottengono asilo politico in Italia dato che provengono da contesti di guerra.

I due fanno il nome di Sorin Lugoj, 39 anni, di nazionalità romena. Uno dei “trasportatori” di bestiame umano lungo la via del Balcani. Arrestato racconta dei viaggi, in camion, da Salonicco all’Italia passando per Bulgaria, Romania, Serbia e Croazia. A Milano c’era il centro di deposito. Poi da lì in treno fino a Brescia e poi a Verona. Sorprende come si possano macinare migliaia di chilometri senza che mai nessuno faccia un solo controllo sulle “merci” trasportate dal camion. Sorprende che a scoprire un simile traffico siano stati infine due agenti di pattuglia intorno a Gardaland. Alla faccia della ‘fortezza europa’ e delle forze di polizia alle frontiere che evidentemente chiudono volentieri gli occhi se debitamente ‘compensate’. Storie di ordinaria barbarie. Lugoj ha dichiarato agli inquirenti che altri due iracheni tiravano le fila, a Verona, dell’organizzazione. Erano loro a pagarlo 300 euro a viaggio da Verona all’Austria. Da lì qualcun’altro trasportava i migranti in Germania. Chi siano i due iracheni, tutt’ora latitanti, e chi si occupasse del trasporto oltralpe, resta un mistero. L’unica certezza è quella di una grande organizzazione criminale transnazionale, capace di nascondersi sotto gli occhi di tutti e senza che nessuno si accorgesse di nulla, in un appartamento di via Marenco a Verona.


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