A volte ti ritrovi davanti gruppi che fanno sembrare tutto così facile. Arrivare al grande pubblico intendo,pur non essendo dei veri Geni Musicali, ma creando quella miscela di suoni che permette loro di colpire corpo e mente dell’ascoltatore e lasciarlo lì incollato per tutta la durata del disco. E questa non può che non essere una dote, fondamentale più di qualsiasi altra cosa (tecnica) di questi tempi.
Vale questo discorso per i londinesi Veronica Falls di casa Bella Union (che di talenti ne scopre, eccome…). Chitarra martellante, basso che porta avanti la stessa linea per tutti e i 3 e passa minuti di tutti e i 12 pezzi e una voce femminile, cupa e profonda. Non si riuscirebbe a fare Pop con la miscela di questi tre elementi, eppure i VF riescono a farlo e a rendere tutte le loro “operette” grigie, underground e sporche possibili singoli da radio.
È quasi imbarazzante la loro capacità di non risultare pesanti pur girando sempre attorno a quei 3 accordi, a quel ritmo insistente e ripetitivo e a quella voce “tenebrosa”, che finirebbero per sfracassarti le palle nel giro di 6.55 min, e che invece ti portano dritto alla fine.
Come On Over
Found Love In a Graveyard
Beachy Head