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Verso il Giappone #4: tempo di saluti, ovvero un post decisamente personale

Creato il 28 settembre 2012 da Automaticjoy
Verso il Giappone #4: tempo di saluti, ovvero un post decisamente personaleSono giorni strani, questi, in cui continuo a rimandare cose che dovrei aver già fatto e mi illudo che il tempo non stia per scadere. Forse non lo sapete, ma sono la regina della procrastinazione, io.
Ho chiuso la valigia, saltandoci sopra per schiacciarla, e il mio bagaglio a mano supera di ottocento grammi la misera franchigia di sette chili di Emirates, ma spero siano magnanimi con me.
In questi giorni, in barba a tutte le faccende arretrate che avrei dovuto sbrigare, la mia priorità è stata centellinare il tempo in modo da passarne il più possibile con le persone che contano.
Dall'ultima settimana mi rimangono flash vari di incontri felici, una cena con i parenti durante la quale mi hanno fatto un mucchio di domande interessate e curiose, nessuna delle quali finirà nella famigerata lista; un aperitivo con gli amici, che mi hanno riempita di regalini azzeccatissimi e pensieri dolci. C'è chi mi scrive mail e messaggi, chi mi abbraccia, chi mi incoraggia a modo suo e chi mi racconta di quando è stato in Giappone, e io voglio molto bene a tutti.
Per ogni persona che salutavo per l'ultima volta prima del salto, il mio magone aumentava e aumentava, perché so che tutto questo affetto mi mancherà, quando sarò di là dall'oceano.
Faccio rifornimento di voci conosciute, sorrisi, battute già sentite mille volte che - penso oggi - non mi stancheranno mai.
Mi basterà questa scorta di pensieri belli? Per il momento non vedo l'ora di tornare con una valigia piena di regalini scemi e kitkat al wasabi, e intanto ringrazio ancora una volta chiunque in questi giorni mi abbia dedicato anche un solo minuto del suo tempo, un piccolo augurio di fortuna.

Verso il Giappone #4: tempo di saluti, ovvero un post decisamente personale

Radiohead, Bologna, 25 settembre 2012


C'è stato anche un concerto, forse non di quelli che emozionano fino a farti esplodere, ma uno durante il quale hanno suonato Idioteque, che è poi la canzone grazie a cui io e Paolo ci siamo conosciuti. Ora come non mai, è stato un concerto nostro. Staccarmi da lui è la cosa più difficile del mondo.
Stamattina mi sono svegliata e sembrava un giorno normale. Volevo rimanere a poltrire, restare nel limbo grigio tra sonno e veglia, rimandare ancora la consapevolezza che è arrivato quel momento. Fino ad oggi ho pensato che in fondo avrei potuto fermare tutto, volendo. Potevo svegliarmi una mattina e dire No, non me la sento. Invece adesso è proprio ora di partire.
Perdonatemi se non riuscirò a leggervi e commentarvi come ho fatto finora, ma farò del mio meglio. A presto.

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