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Verso Natale

Da Pamirilla

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Fuori l’Inverno, neve sporca e pioggerella insistente. Non l’Inverno delle cartoline illustrate e delle fiabe con casette di marzapane: un Inverno crudo e vero, un miserabile Inverno quotidiano.
Dentro, dentro il Grande Centro Commerciale, un frastuono di carillon e musichette natalizie contro cui si scagliano gli altoparlanti con la musica al più alto volume possibile.
Rosso e verde: Natale.
Comprami, comprami: Natale.
Kim si è perso tra i corridoi. Si è perso perché vive in un piccolo paesino di montagna e non è abituato a questa confusione. Non è abituato al rumore e non aveva mai visto più neve sporca che neve bianca.
Si è perso perché ha 8 anni e non gli era capitato, prima di oggi, di trovarsi in un labirinto strano come questo.
Sally siede sulla panchina vicino all’entrata del centro commerciale e aspetta la mamma che fa alcune compere nel negozio di fronte. “Non ti muovere” le ha detto la mamma e lei siede tranquilla ciondolando i piedi che non arrivano a toccare terra. Succhia un croccante e con l’altra mano stringe un pacchetto, guarda le persone entrare. Alcuni hanno i cappotti che brillano di gocce di pioggia ed altri chiudono gli ombrelli cercando di non schiacciarsi le dita. I più sono trafelati, tutti sembrano stanchi.

Fuori l’Inverno ruggisce e sputa pioggia contro i clacson nervosi. Appiccicoso ed umido si attacca addosso alle segretarie che escono dagli uffici e si affrettano verso i negozi, si stringe ai polpacci di giovani studentesse che a piccoli gruppi si muovono cinguettando nomi e numero dei regali ancora dai fare.
Freddo e scostante, quest’Inverno, si insinua sotto i cappotti degli impiegati che, sfiniti da un’altra giornata noiosa, si trascinano per inedia tra le vetrine sognando di poter tornare presto a casa.

Quando la gente entra nella grande hall del centro commerciale si vede sui loro volti il sollievo di trovarsi finalmente in un posto caldo ed asciutto e sembrano non far caso al rumore che addensa nell’aria fingendosi musica. Sperano solo di far presto e di far tutto, qualcuno si fa coraggio fermandosi qualche minuto a prendere un caffè, qualche altro cerca il consiglio di un amico al telefonino. Forse tutti hanno una specie di paura, stretta dentro il cappotto. Ma forse è solo stanchezza. Questo pensa Sally mentre se ne sta seduta sulla panchina di ferro intrecciato.

Kim vaga per i corridoi che gli sembrano tutti uguali e tutti fastidiosamente illuminati da una luce che sa di menzogna. Un trucco da pochi spicci, roba di scarto, pensa Kim.
Mentre lo pensa tocca il pacchetto che tiene in fondo alla tasca del cappotto e si sente rassicurato.
Poi avverte da lontano le voci di un coro che canta, da qualche parte verso destra, e si dirige in quella direzione. Senza pensare, lo fa per istinto.
Anche Sally sente le voci del coro e trascina la mamma verso di loro.
Così si trovano vicini, Sally e Kim, si sorridono prendendosi tutto il tempo di perdersi nel sorriso e nei ricordi dell’ultima estate passata insieme, corse nell’erba alta dei monti e le mangiate di lamponi e visciole.
Mentre tutto quello che c’è intorno a loro perde spessore ed importanza, solo la musica resta nell’aria.
Sally porge a Kim il pacchetto avvolto nella carta velina azzurra e Kim le dà a sua volta la scatolina legata con il nastro verde che teneva in fondo alla tasca.
Kim ha scolpito nel legno gli animaletti del bosco preferiti da Sally e ne ha fatto una scatolina dove lei potrà conservare le cose più care o qualche segreto. Profuma ancora di resina, il profumo che lei preferisce tra tutti.
Sally, con l’’aiuto della mamma, ha cucinato i biscotti che le ha insegnato a fare la nonna di Kim, quelli che sgranocchiavano sempre insieme all’ora di merenda, nascosti nel fienile. Gli ha dato un tocco personale con qualche aggiunta: un po’ di cioccolato perché a lui piace, delle spezie che forse lui non conosce e lei voleva fargli provare ed il suono delle risate che si facevano insieme, perché è l’ingrediente che li legherà per sempre. Poi li ha incartati con nastri e velina colorata.
I biscotti stanno a meraviglia dentro la scatolina di legno fatta da Kim, per questo Sally la apre e lui ce li mette dentro. Poi si danno la mano e si avviano verso l’uscita, i genitori li seguono con calma.
Fino all’uscita c’è ancora un po’ di tempo, tutto il tempo e tutto il mondo e tutto l’amore che ferma il tempo ed il mondo stretto tra le loro mani intrecciate l’una nell’altra.
L’inverno si rompe in frantumi, calpestato da qualcosa di magico.
Non il Natale ma il cuore di chi lo attraversa.



Le scatole disegnate a mano sono finalmente pronte….ora c’è da fare i biscotti e decorarli,
e ci sono anche i corsi …….io mi metto al lavoro………

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