Oggi la rossa cantautrice, la cui carriera artistica è cominciata con la partecipazione alla seconda edizione di X Factor, traduce tutto quell’entusiasmo nel suo terzo album che, non per caso, s’intitola Made in London e nel quale è ritratta in copertina da simil-regina con tanto di corona e gioielli sullo sfondo del più classico stamp britannico.
Un Made in London, di nome e di fatto, per Noemi visto che l'album è stato realizzato interamente nella capitale del Regno Unito insieme con produttori e autori di prim’ordine come Charlie Rapino che è stato una sorta di trait-d’union tra Noemi e il fervido panorama musicale inglese. Nella sua nuova casa di Londra («Comprata perché mi piace avere un punto fisso– ha spiegato - non per evadere le tasse»), Noemi ha scritto otto degli undici pezzi del nuovo album, quelli che firma in prima persona. Da Acciaio, «la mia preferita, il manifesto perfetto di Made in London», a Alba, «composta di notte nella mia stanzetta da sola col mio pianoforte, nel momento in cui tutto questo scrivere mi faceva più paura. L’ho messa in chiusura perché vorrei rappresentasse l’alba di qualcosa di nuovo», passando per Per cosa vivere, «scritta sul divano in cui Amy Winehouse ha composto alcuni dei pezzi più famosi».
Anche Bagnati dal sole e Un uomo è un albero, con le quali partecipa al 64° Festival di Sanremo, sono state scritte a Londra.
«Made in London– ha ammesso - è l’album del cambiamento, la risposta al mio desiderio di fare un disco che suonasse internazionale senza perdere l'identità di artista italiana. Ho voluto essere meno banale e più coraggiosa. Non ho scritto pezzi d’amore, ho raccontato me stessa e mi sono occupata di tutto, anche delle scelte in fatto di produzione e arrangiamento. Non ho voluto togliermi alcun peso, anche se sarebbe stato più facile farlo e poi scaricare gli eventuali errori sulle spalle degli altri», ha continuato mostrando una maturità presente anche nel sound del disco.Sound ottenuto facendo un massiccio uso dell’elettronica, molto lontano da quello dalla Noemidei primi due dischi, eccezion fatta per i due più cantautorali Se tu fossi qui firmato da Diego Mancino e Tutto l’oro del mondo da Daniele Magro.
«Nei brani di Made in London ho messo tutto il mio amore per il ritmo. I suoni, spesso, prendono il sopravvento sui testi, più leggeri del solito, ma mai banali. Per me questa è stata una grande iniezione di fiducia perché non ero sicura che RossoNoemi mi rappresentasse al 100%».Al contrario, stavolta, è sicura che tutto l’album la rappresenti al meglio, compreso Passenger, unico brano con testo in inglese scritto da Jamie Hartman (già collaboratore di James Blunt), e i due pezzi scelti per l’Ariston.
«Non so quali dei due mi piacerebbe andasse avanti – ha affermato -. Entrambi sono consoni al mio progetto: non faccio figli e figliastri, sono due brani in cui credo, anche se molto diversi l’uno dall’altro. Bagnati dal soleè il primo presentato, quello che mi ha fatto entrare. Alla vittoria non ci penso. Certo sarebbe bello, un grandissimo onore, ma la mia finalità non è vincere, ma dare il giusto rilievo al mio lavoro. Del resto quelle presentate non sono due tipiche canzoni scritte per Sanremo, ma mi fa piacere fare parte del cast di questo Festival che non ha cercato il genere “sanremese” ma si è aperto alla musica della realtà, perché nessuno può dimenticare che siamo nel 2014».Così l’attenzione di Noemi, piuttosto che al podio dell’Aristonè puntata sul prossimo futuro con il tour promozionale del disco, del quale sarà anche direttrice artistica, al via dal teatro degli Arcimboldi di Milano il 17 aprile che si concluderà all’Auditorium Conciliazione di Roma il 23 maggio. Nell’orizzonte, però, c’è anche la seconda edizione di The Voice, con J Ax, al quale Noemilancia la proposta di rappare la sanremese Bagnati dal sole che prenderà il posto di Riccardo Cocciante.
«Sono felice di tornare a The Voice perchéè bello poter dare un’occasione a chi partecipa. Cos'è mancato ai partecipanti alla prima edizione, già dimenticati? Non lo so – ha ammesso -. Il carisma non si può certo tagliare come un abito su misura: Veronica De Simone è comunque stata selezionata tra le Nuove proposte di Sanremo. Io, all'inizio, sono stata segata a SanremoLab. Penso che ogni esperienza debba essere considerata come un passaggio»
Invece sull’accusa di “buonismo” rivoltale, è perentoria.
«Maltrattare va molto di moda. Non mi piace infierire sugli errori e sulle mancanze degli altri. Questo non significa essere buonista, ma educata e rispettosa»
@mariellacaruso
@volevofare
(Pubblicato su La Sicilia del 6 febbraio)