I Mondiali del Brasile sono ormai alle porte. Edizione a 32 squadre, come è dal 1998 e come sarà per chissà quanti anni ancora. Probabilmente non per sempre, perché dentro e fuori dalla FIFA si sta facendo strada l’ipotesi di allargare ulteriormente la competizione ad addirittura 40 squadre. Ma come sarebbe organizzato un campionato del mondo di questo tipo? Proviamo ad immaginarlo…
Innanzitutto partiamo dalle parole di Michel Platini, uno dei più entusiasti sostenitori di questa idea. Platini la preferisce all’impostazione Blatter, che vorrebbe un torneo a 32 ma con meno squadre europee e più squadre degli altri continenti. Il Presidente dell’UEFA controbatte spiegando che la legittima richiesta degli altri continenti di avere più team in gioco si può risolvere aumentando il numero totale delle squadre, invece che diminuendo quello delle europee. Nella sua visione gli 8 posti supplementari verrebbero assegnati in questo modo: 2 ad Africa e Asia, 1 a Oceania, Nord-Centro America, Sud America ed Europa.
Platini sostiene che, secondo uno studio già commissionato ad alcuni esperti, si potrebbe tranquillamente fare un mondiale a 40 squadre aumentando la durata della competizione di soli tre giorni, che passerebbero da 31 a 34.
MONDIALE A 40: IPOTESI DI BASE
Per verificare se è realmente così, innanzitutto partiamo dai dati oggettivi disponibili.
- I Mondiali del Brasile dureranno in tutto 32 giorni (dal 12 giugno al 13 luglio) non 31, dato dal quale suppongo che Platini intenda 31 giorni più quello dell’inaugurazione, nel quale si gioca la sola partita d’apertura. Di conseguenza, aumentare la competizione di tre giorni significherebbe (applicando la novità al mondiale del 2014), partire lunedì 9 giugno invece che giovedì 12 giugno e far disputare il 9 la sola partita inaugurale.
- Platini ha parlato chiaramente di una fase a gironi con 8 gruppi da 5 squadre ciascuna, con qualificate le prime due di ogni gruppo. Esclusa quindi l’ipotesi di 10 gironi da 4 squadre con qualificate le prime di ogni gruppo e le sei migliori seconde. Questo vuol dire che, rispetto al mondiale a 32, ogni girone avrà due giornate in più da giocare (da 3 a 5) e che ogni squadra avrà una partita in più da giocare (da 3 a 4, mentre riposerà nella restante giornata dato il numero dispari di squadre per gruppo).
- Nel creare il calendario vanno tenute in debito conto le esigenze televisive, sia per quanto riguarda il numero di partite da giocare ogni giorno (possibilmente non in contemporanea, fatte salve le ultime giornate delle partite di uno stesso girone) che per la distribuzione nel “prime time” delle partite più interessanti, in genere coincidenti con la fase a eliminazione diretta (fermo restando che gli orari di trasmissione in ogni paese dipendono ovviamente anche dal fuso orario).
- Va tenuta però anche in grande considerazione la necessità di non costringere una o più squadre a clamorosi tour de force (molte partite ravvicinate in pochi giorni) che potrebbero falsare la competizione.
- Tutti saprete ormai quasi a memoria il calendario di Brasile 2014 ma, per avere un dato confrontabile con quelli che presenterò successivamente, di seguito potete vedere una tabella nella quale per ogni nazionale ho inserito il numero di giorni di riposo fra la prima e la seconda partita e quelli fra la seconda e la terza (per esempio per il Brasile 5-6 vuole dire che ci sono 5 giorni fra Brasile-Croazia e Brasile-Messico, mentre ce ne sono 6 fra Brasile-Messico e Brasile-Camerun).
- Per quanto riguarda la fase a eliminazione diretta, ho creato una tabella nella quale ad ogni colore è abbinato il numero di giorni di riposo per la squadra indicata (ovviamente per 1A si intende la squadra che è arrivata prima nel girone A e così via…).
Tabella che, per Brasile 2014, si presenterebbe così:
Come vedete, nel mondiale brasiliano nessuna squadra sarà mai costretta a giocare una partita a meno di quattro giorni di distanza dalla precedente (piccolo inciso su questo argomento: occhio alle difficoltà che potrebbe trovare l’Italia a giocare due partite in luoghi piuttosto “caldi” in quattro giorni, il 20 contro il Costa Rica e il 24 contro l’Uruguay, seguite da un eventuale ottavo di finale già il 28 nel caso di passaggio del turno come seconda del girone).
- Per rendere le tabelle più leggibili, ho considerato nelle successive proiezioni le composizioni dei gironi del mondiale del Brasile aggiungendo a ogni gruppo una squadra, con la sola accortezza di non inserire nazioni dello stesso continente nel medesimo raggruppamento, fatte salve ovviamente le squadre europee. Le 8 “nuove partecipanti”, scelte arbitrariamente da me partendo dai risultati delle qualificazioni ai mondiali 2014, sono: per l’Europa la Svezia (gruppo A), per l’Africa Senegal (B) edEgitto (E), per il Nord-Centro America Panama (C), per l’Asia Giordania (D) eUzbekistan (G), per l’Oceania la Nuova Zelanda (F) e per il Sud America ilVenezuela (H).
Di seguito presenterò tre elaborazioni: una che tenga in maggiore considerazione le esigenze televisive, una che privilegi i tempi di recupero fra una partita e l’altra, e l’ultima che è una mia via di mezzo che tenta di coniugare entrambi questi aspetti.
METODO 1: CALENDARIO PRO ESIGENZE TELEVISIVE
Per costruirlo, sono partito dall’ipotesi che per le televisioni potrebbe essere molto importante mantenere inalterato il calendario attuale per le fasi a eliminazione diretta e l’ultima giornata della fase a gironi. Partendo da questo ulteriore vincolo, ho ipotizzato una suddivisione delle partite di questo tipo:
Dal 10 al 22 giugno, periodo corrispondente alle prime quattro giornate della fase a gironi, il calendario prevede 5 partite al giorno fatta eccezione per il 16 e il 20 giugno, che hanno una partita in meno.
Se si volessero evitare sovrapposizioni, sarebbe necessario che le cinque partite quotidiane iniziassero ad almeno due ore di distanza l’una dall’altra. Si potrebbero per esempio ipotizzare orari di questo tipo: 13.30, 15.30, 17.30, 19.30 e 21.30.
I periodi di riposo per ogni squadra sarebbero i seguenti:
Salvaguardare le esigenze televisive e mantenere il torneo entro i 35 giorni costringerebbe tutte le squadre, comprese le teste di serie (che sono le uniche ad avere all’interno di ogni gruppo un calendario già fissato al momento dei sorteggi, mentre per tutte le altre i giorni di gara dipendono dalla posizione nella quale vengono estratte), a giocare almeno una volta con soli tre giorni di riposo nella gambe. 15 squadre dovrebbero giocare addirittura per due volte su quattro dopo tre giorni di riposo e quattro di queste sarebbero impegnate in tre partite in sette giorni. Un vero tour de force che rischierebbe di impoverire forse eccessivamente il contenuto tecnico della competizione.
METODO 2: CALENDARIO PRO SQUADRE
Per garantire più giorni di riposo alle squadre, si potrebbe pensare all’alternativa totalmente opposta: accorpare il più possibile le partite a eliminazione diretta per avere un calendario dei gironi più sostenibile. Sempre mantenendo il vincolo di non avere partite a meno di quattro giorni di distanza una dall’altra per la fase a eliminazione diretta, il calendario ipotizzato risulterebbe:
In questo caso possiamo notare come il periodo che comprende le prime quattro giornate dei gironi si allunga fino al 24 giugno, facendo diminuire in quasi tutti i giorni di gara il numero di partite a quattro (fatta eccezione per i giorni 10, 11, 12 e 23 che ne hanno cinque e il 24 che ne ha tre).
Si riducono a tre i giorni dedicati alle ultime partite dei gironi (il 26 e il 27 hanno sei partite ma necessitano di soli tre orari diversi, visto che le partite di uno stesso gruppo si giocano in contemporanea).
Due soli i giorni dedicati agli ottavi. Considerando almeno tre ore di distanza fra uno e l’altro, contando anche la necessità di lasciare spazio a eventuali supplementari e rigori senza “sforare” nello slot televisivo della partita successiva, si potrebbero ipotizzare come orari le 13, le 16, le 19 e le 22.
Semifinali in un solo giorno di gara, fase a eliminazione diretta che vede un piccolo vantaggio negli ottavi per le appartenenti al gruppo E (che hanno un giorno in più per preparare la partita rispetto agli avversari) e per chi gioca i quarti di finale il 4 luglio rispetto a chi li gioca il giorno seguente. A differenza della formula attuale, invece, le finaliste avranno lo stesso numero di giorni di riposo.
I periodi di riposo per ogni squadra nei gironi sarebbero i seguenti:
In questo caso sono numerose le squadre che non dovrebbero mai giocare due partite in tre giorni. Fra queste tutte le teste di serie, che avrebbero un calendario assolutamente sostenibile (proprio per garantire almeno 4 giorni di riposo anche alla testa di serie del girone H, il 23 giugno ha solo tre partite in programma). 15 squadre sarebbero costrette a giocare una volta con solo tre giorni di riposo, nessuna per più di una volta.
E’ una formula ottimale per il recupero fisico delle squadre, ma soprattutto l’accorpamento degli ottavi di finale in soli due giorni potrebbe essere molto penalizzante dal punto di vista televisivo.
METODO 3: CALENDARIO “MEDIATO”
Ho infine provato a costruire un calendario che tentasse di mediare fra le esigenze televisive e quelle delle squadre. A mio avviso, la migliore soluzione sarebbe la seguente:
Le giornate di gara della fase a gironi sono quasi equamente divise fra quelle con quattro e quelle con cinque partite in programma.
L’ultima giornata della fase a gironi vede i gironi A, B e C giocare il 24, i gruppi D ed E giocare il 25, i gruppi F, G e H giocare il 26.
La fase a eliminazione diretta presenta diverse partite in cui si affrontano squadre con giorni di riposo diversi. In nessun caso, però, c’è una squadra che ha meno di quattro giorni di riposo o due giorni di riposo più della rivale. Ovviamente, per quanto riguarda quest’ultimo caso, le eventuali qualificate dei gironi che avranno il turno di riposo nell’ultima giornata rimarranno senza giocare per un periodo inevitabilmente più lungo prima degli ottavi di finale sia con questo che con gli altri metodi (vantaggio che si compensa con lo svantaggio di dover giocare più partite ravvicinate a inizio mondiale).
Gli ottavi di finale hanno una asimmetrica distribuzione su tre giorni (due partite il 29, tre il 30 giugno e l’1 luglio). In questo modo, da una parte si lasciano più giorni alle squadre per la prima fase, dall’altra non si penalizzano troppo le esigenze televisive che perdono un solo “prime time” degli ottavi e possono spalmarli in orari più accessibili rispetto alla suddivisione a quattro (per esempio 15.30, 18.30, 21.30).
I periodi di riposo nella fase a gironi per ogni squadra sarebbero i seguenti:
Con questo metodo diminuirebbero molto le differenze nel cammino delle varie nazionali. Tutte dovrebbero giocare una volta dopo aver riposato solo 3 giorni meno i padroni di casa (in questo caso il Brasile) e una fortuna squadra del girone G (nel nostro esempio il Portogallo). Nessuna sarebbe chiamata a giocare per due volte con meno di quattro giorni di riposo.
In conclusione è sicuramente fattibile, al netto di qualche forzatura, il campionato a 40 squadre che ha in mente Platini svolgendolo nell’arco di cinque settimane. Se mai sarà realmente organizzato in futuro, vedremo quale fra questi (o altri) approcci preferiranno gli organismi internazionali per stilare il calendario ufficiale delle gare.