Linden Lab è una software house fondata nel 1999; per intenderci meglio, la software house dalla quale, nel 2003, è stato creato Second Life, il grande mondo virtuale (in gergo oggi si direbbe MMORPG) che ha permesso l’interazione, in un ambiente che in molti casi “replica” il mondo reale, di centinaia di migliaia di utenti, con tutte le polemiche che potevano scaturirne, e che infatti ne sono scaturite nel corso degli anni.
Dopo Patterns, Creatorverse e dio, Linden Lab ha rilasciato Versu, nuova piattaforma di storytelling interattivo. Si potrebbe parlare anche di “interactive fiction experience”.
Perché?
Su Versu ci sono delle storie. E fino a qui, nulla di nuovo. La differenza sta nel fatto che queste storie sono leggibili interattivamente.
Cosa vuol dire?
Molti di voi ricorderanno i librigame, o libri-gioco: si comincia con la narrazione di una storia, spesso di avventura, poi a un certo punto si chiama il lettore a una scelta. Del tipo: combatti contro il drago o scappi? Per combattere, vai a pagina 24, altrimenti vai a pagina 50.
Più o meno la stessa cosa accade nelle storie caricate su Versu. C’è da dire che “esperimenti” del genere sono stati fatti anche nella letteratura cosiddetta “alta”, come nel caso de Il gioco del mondo di Julio Cortázar (titolo originale: Rayuela), in cui la storia può essere letta normalmente, un capitolo dopo l’altro, oppure secondo un ordine predeterminato dall’autore. O anche procedendo a caso.
La cosa più bella di Versu è però che gli sviluppatori stanno lavorando per dare la possibilità a ciascun utente di creare con facilità, e condividere, la propria storia interattiva. Potrebbe diventare uno strumento estremamente piacevole, “social”, sì, ma a partire dal bisogno, elementare e arcaico, che ognuno di noi ha: raccontare, e farsi raccontare, delle belle storie.
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