Argomento che rimbalza in tutte le aperture dei telegiornali. Argomento di punta e di interesse generale. Grandi attese e aspettative per le notizie che contano per l’Europa. La posizione tedesca non è cambiata e il vertice è complicato. Si sa poco. Vertice lungo. Tensione. Si tratta ad oltranza sulla crisi dell’euro. L’Italia è sotto il presagio delle notizie infauste date dalla Confindustria, la recessione continuerà anche l’anno prossimo, quando il Pil calerà dello 0,3%.
Recessione e inflazione al galoppo . Qualcosa cambia nel frattempo, le bollette di luce e gas aumentano!
L’Italia è nel baratro, mentre si attende il patto per la ripresa della crescita e il rafforzamento del mercato unico. La Merkel insiste su, rigore e crescita, dura da smuovere. Le trattative sono complesse. Ma alternative, non se ne vedono, tocca alla’Europa fare il primo passo risolutivo.
Monti lavora, facendo lo slalom, tra la conflittualità dei partiti che sostengono il governo tecnico e il vertice Ue sullo scudo anti-spread. Pubblicamente non si registrano passi avanti. Il “difficilissimo” negoziato portato avanti da Mario Monti avrà bisogno di tempo, come il nostro paese per riprendersi dalle difficoltà del momento recessivo.
“Non siamo in guerra, ma i danni economici fin qui provocati dalla crisi sono equivalenti a quelli di un conflitto e a essere colpite sono state le parti più vitali e preziose del sistema Italia: l’industria manifatturiera e le giovani generazioni”. E’ lo drammatico scenario delineato dalla Confindustria, risultatao di un suo recente studio. Il punto centrale di questo studio è che il pareggio di bilancio, che il governo attraverso le sue riforme aveva previsto per il 2013, invece non sarà raggiunto, ma anzi, nello stesso anno ci sarà un aumento della recessione già in atto. Il Pil piange come la disoccupazione. Meno lavoro, uguale, meno benessere. Ci aspetta una povertà sempre maggiore per il futuro. Queste tendenze potrebbero essere invertite? Dati impressionanti che potrebbero gettare nello sconforto. Quello che preoccupa maggiormente secondo il rapporto è la situazione del mercato del lavoro. Un mercato del lavoro che adesso sarà messo alla prova dalla nuova riforma.
Ricette ancora sconosciute. Monti, a Bruxelles, è arrivato da leader e da mediatore, cerca appoggio e comprensione. Vertice aperto a proposte miracolose, difficile accontentare tutti.