Non leggete questo libro; praticatelo. Capirete così perché sia un libro da non perdere (in particolare per chi è interessato al buddhismo zen).
IL LIBRO «Questo è un libro di domande, non di risposte. I maestri zen, infatti, non tendono a fornire le risposte giuste perché nelle risposte c’è poca energia. Pongono invece le domande giuste, perché sono le domande a essere piene di vita, piene di possibilità». Così scrive Dario Doshin Girolami (foto sopra) nell’introduzione al suo bellissimo libro Lo zen soto e i koan. La Via della presenza di spirito (Edizioni La Parola, pp. 234, euro 20, 2014). Prosegue Doshin Girolami nell’introduzione: «Nella tradizione Zen Soto si utilizzano i koan, antiche storie di illuminazione, per individuare le domande che bisogna porsi per investigare nella giusta direzione. Ecco perché in questo libro troverete – a commento dei koan, e secondo lo stile Zen Soto – tante domande e non certo la soluzione ai koan. Venti storie zen, venti storie di illuminazione senza tempo».
I KOAN I koan sono domande paradossali che puntano a risvegliare la mente e non prevedono una risposta razionale. Un celebre koan è :«Due mani che battono producono uno schiocco, una mano produce mezzo schiocco?». Molti altri koan hanno invece una struttura narrativa, ed è su questi che si concentra Doshin Girolami prendendoli (e poi commentandone il significato) da testi zen pubblicati anche in Italia, testi ormai celebri come La porta senza porta (editore Adelphi), La raccolta della roccia blu (editore Astrolabio) e tanti altri. Doshin Girolami definisce il koan «una storia apparentemente irrisolvibile che, mettendo in scacco matto la mente del meditante, richiama alla pratica meditativa. In questa prospettiva è dunque possibile considerare la meditazione come un gioco, un gioco strategico e destrutturante, mirante a riportare la mente al suo stato originario: spontaneo, aperto e luminoso», senza dimenticare che «non è possibile trasformarsi prima di essersi profondamente accettati».
L’AUTORE Per avere chiaro il valore del libro è utile anche conoscere il valore del suo autore. Dario Dosh
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TRE FRASI Potrei intrattenervi a lungo, cari lettori, sulle piccole-grandi illuminazioni che ho trovato in questo libro come fiori sparsi in un prato. Ma il consiglio è: leggete il libro e trovate le vostre. Preferisco salutarvi con tre sole frasi di Doshin Girolami, sparse nel libro. 1) «Ogni gesto quotidiano, e non soltanto la meditazione formale, deve essere occasione di consapevolezza, di pratica e di illuminazione». 2) «La pratica zen ha a che fare con l’essere assolutamente, completamente qui e ora, totalmente in pace con la realtà del momento presente». 3) «Accettare e comprendere la natura del Sè con la propria mente è impossibile, occorre accettarla, sentirla, assimilarla anche con il corpo».
Buona domande a tutti
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