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Via D’amelio, Palermo.

Creato il 19 luglio 2013 da Lucavannetiello

Via D’amelio, Palermo.

Oggi è il 19 luglio, anniversario della strage di via d’Amelio a Palemo. Questo è il 21° anniversario.

Da diversi anni vado a Palermo ad osservare il minuto di silenzio, a respirare l’aria della trattativa tra la mafia e lo stato, a osservare i progressi che la società civile fa in direzione della consapevolezza, a notare gli scivoloni maldestri che la società civile fa nell’offrire vetrina pubblica ad alcune figure come Gianfranco Fini.

Ci vado perché capisco i rivoli delle dinamiche del nostro paese. O credo di capirle. Ci vado perché sento di capire dove sta la mafia, quando, quanto e come lo stato è mafioso. Quando, quanto e come persone per bene si comportano da mafiose. Quando, quanto e come io posso dire che non mi sta bene, che io lo rifiuto, che io vivo in un altro modo.

Non mi sarebbe stato possibile se non avessi confrontato le mie sensazione con decine di siciliani e persone che da ogni dove vengono a Palermo il 19 luglio per questo rito, questo pellegrinaggio laico, per sperare che la verità si raccontata tutta, che lo stato smetta di essere omertoso e mafioso, che tutto possa cambiare, perché tutto cambi.

Non mi sarebbe stato possibile perché il ricatto mafioso-politico-sociale- culturale è il nostro ambiente. È presente capillarmente in ogni anfratto del nostro vivere. È presente anche nella rassegnazione di molti che pensano che non può che essere così.


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