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Via dall’Italia?

Da Ant0n3l


Ultimamente (sarà un caso?) sento sempre più spesso di amici e conoscenti che prendono su, baracca e burattini e se ne vanno a vivere all’Estero.
Sono per lo più quarantenni con famiglia a carico che hanno la fortuna di trovare un lavoro migliore (anche dal punto di vista economico) in un altro Paese e decidono di partire.
Ho saputo due giorni fa che una mia cara amica di infanzia, ha deciso di lasciare il suo lavoro di dirigente in una nota azienda per andare in Inghilterra a fare la mamma a tempo pieno.
Stavo pensando che non sono mica sicura che questo sia il Paese adatto per farci crescere un figlio.
Perché noi adulti, possiamo anche arrangiarci, arrabattarci, barcamenarci che anche se siamo nella merda, basta averci la testa fuori che respiriamo. Un bambino, no. Siamo noi genitori che dobbiamo sorreggerlo e tenerlo su, finché ce la facciamo…
La domanda è: “Se resto qui, in Italia, sono certa di poter garantire a mio figlio una vita degna, un futuro sereno sotto tutti gli aspetti?”. Proprio a livello di qualità della vita, intendo. 
Non lo so mica. E inizio a invidiare un po’ (di un’invidia sana e buona, quella necessaria che poi, di solito, ti aiuta a prendere decisioni anche impegnative) la mia amica che ha avuto il coraggio di compiere una scelta tanto importante. Che ha deciso di rimettersi in gioco, iniziando una nuova vita, via da qui.
Che noi Italiani, in fondo, siamo un “popolo bue” (e sorrido perché ora più che mai, comprendo appieno le parole di un mio vecchio prof. di latino che lo affermava in continuazione) e basta ci tolgano l’Imu e torneremo a pensare di vivere nel Paese migliore del mondo.
Quest’anno, dopo anni che non lo faccio, tornerò a votare e lo farò per un movimento che sebbene viva di mille contraddizioni, mi sembra l’ultima spiaggia su cui approdare, l’ultima occasione che noi Italiani abbiamo per far sì che le cose cambino davvero. E spero di non sbagliarmi.
Che io, i “soliti idioti”, mi rifiuto di votarli.
E intanto, una vocina, mi dice che a me basta un PC, che il mio lavoro posso farlo ovunque, anche da un altro Paese.
Ma voi, ditemi, non sentite mai la voglia di andar via?

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