VIA e VAS, il Ministero dell’Ambiente chiede la consultazione pubblica

Creato il 15 luglio 2013 da Ediltecnicoit @EdiltecnicoIT

Controllare periodicamente le singole normative in materia di VAS (Valutazione ambientale strategica), per evidenziare le criticità da un lato e i meccanismi che funzionano dall’altro. A questo scopo, l’Ance ha realizzato (e aggiornato al 10 luglio 2013) un documento dal titolo “La VAS: quadro normativo regionale”. Secondo il Ministro dell’Ambiente Orlando, le procedure di VIA e AIA sono il risultato di un modello ormai desueto.

È questo lo scopo del dossier “La VAS: quadro normativo regionale”, messo a punto dall’Associazione nazionale dei costruttori edili (Ance) e aggiornato al 10 luglio 2013.

Scarica il dossier Ance “La VAS: quadro normativo regionale”.

Secondo Orlando, la VIA e le altre procedure autorizzative come e l’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) seguono un modello “asettico e tecnocratico” che non dà garanzie sulla fattibilità di un progetto. Perciò è intenzione del Ministro sottoporre chiedere al Consiglio dei ministri di introdurre in Italia lo strumento del “débat public”, la discussione con i cittadini i progetti infrastrutturali.

L’accettazione da parte delle popolazioni locali è fondamentale per portare a compimento i progetti di infrastrutture e questo consensoè in funzione della possibilità che viene loro data di essere coinvolti e resi partecipi”.

Prosegue Orlando: “I cittadini vanno coinvolti e resi partecipi dal principio. Solo se coinvolgimento e partecipazione vengono garantiti fin dall’inizio, attraverso idonee forme di consultazione, tutte le aspettative (delle istituzioni, delle comunità locali, ma anche dello stesso privato proponente) si potranno commisurare a ciò che, in una data situazione, risulta davvero realizzabile perché accettato e, come tale, non è esposto, a posteriori, a conflitti tra livelli di governo, tra amministrazioni e popolazioni direttamente toccate dalle opere da realizzare”.

Conclusa la consultazione, chi ha proposto il progetto “potrà insistere sull’idea originaria (consapevole però dei conflitti cui in tal modo si esporrà), oppure conformare il progetto alla versione ‘accettata’, oppure infine desistere, ove le modifiche necessarie per renderlo ‘accettato’ finirebbero per stravolgerlo”.

Un riferimento al dibattito pubblico si trova anche nel documento di raccomandazioni dei Saggi. Inoltre, nel disegno di legge “Norme e deleghe in materia di infrastrutture, trasporti e territorio”, approvato il 30 ottobre 2012 dal Consiglio dei ministri, su proposta di Corrado Passera, è già stata prevista l’introduzione in Italia dell’istituto della consultazione pubblica per le opere di interesse strategico.


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