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Via Giolitti 1: la storia (continua)

Creato il 27 ottobre 2014 da Esquilino

Lo scorso anno pubblicammo l’articolo “Via Giolitti 1 : la storia” nel quale cercavamo di ricostruire le origini di questa via così importante non solo a livello urbanistico ma soprattutto da un punto di vista storico e artistico. Quest’anno vogliamo arricchire quella pubblicazione con delle immagini che testimoniano senza ombra di dubbio la vocazione “ferroviaria” nata ancor prima della costruzione della Stazione Termini

Innanzi tutto una chicca che è un chiaro esempio di come all’ inizio dell’era moderna c’era un rispetto per gli antichi monumenti che è andato via via scemando fino a delle decisioni scellerate che ancora oggi non si riesce a correggere. Abbiamo trovato nel magico mondo di internet una stampa datata 1856 di una stazione ferroviaria costruita appena fuori (fuori!) le mura di Porta Maggiore  per la linea Roma Frascati. E’ sicuramente l’inizio della cultura dei binari che ha sempre accompagnato questa via fin dalla sua nascita.

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Tale stazione venne demolita una decina di anni più tardi a seguito della costruzione della prima Stazione Termini. Non abbiamo dei riscontri certi, ma, potrebbe trattarsi della prima stazione ferroviaria pubblica costruita a Roma o comunque una delle prime. Con un balzo di una sessantina di anni ci catapultiamo su una veduta aerea della vecchia Stazione Termini e di Via Giolitti (allora via Principe di Piemonte e via Principessa Margherita)

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Da questa foto si deducono alcuni spunti interessanti. In primo luogo l’entrata principale della stazione era spostata in avanti di circa 200 metri rispetto a quella attuale, infatti era in asse con via Cavour. All’altezza dell’odierna galleria dalla parte di via Giolitti c’era la cosiddetta Stazione dei Vicinali.

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Da questa stazione partiva la linea ferroviaria elettrica Roma Frosinone (dal 1935 ridotta a Roma-Fiuggi) l’antenata dell’odierna Laziali Giardinetti. E’ ovvio, vista l’ubicazione e il percorso che la natura originaria di questa linea fosse a carattere esclusivamente extraurbano. Serviva a collegare Roma con i molti paesi del sud del Lazio situati sulla direttrice della strada statale Casilina. Di qui la scelta di un treno in grado di superare dislivelli e salite non indifferenti (Fiuggi è oltre 700 mt. sul livello del mare). Purtroppo fin dall’inizio di questa linea vennero prese delle decisioni assai discutibili come il passaggio accanto al Ninfeo degli Horti Liciniani (che da allora è chiuso al pubblico) e il passaggio attraverso le arcate di Porta Maggiore. Nel corso degli anni i guasti di una simile scelta sono divenuti irreparabili specie per quanto riguarda il ninfeo con dei crolli di gran parte di quello che era rimasto della cupola dovuti ai continui microsismi causati dal passaggio ravvicinato dei convogli. Ora con la prossima entrata in servizio della linea C della Metro si spera che vengano prese delle decisioni definitive e realistiche che tengano conto dei problemi che causa questo treno nel tratto di via Giolitti oltre i pericoli che corrono i viaggiatori a causa delle voragini che si aprono con troppa frequenza e degli incidenti anche gravi che troppo spesso vedono protagonista questo treno.

 



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