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Via l'IMU arriva la Service Tax

Creato il 29 agosto 2013 da Paopasc @questdecisione
Via l'IMU arriva la Service Tax Una prima cosa che salta subito all'occhio guardando questa conferenza stampa è l'allegria non celata di Angelino Alfano che nel suo breve intervento ripete cinque o sei volte "c'era una tassa... e adesso non c'è più" riferendosi chiaramente all'IMU, una battaglia vinta dal centrodestra che preclude forse a una certa stabilità futura del governo, anche per le parole che si lascia sfuggire Letta, "il Governo non ha più scadenza". Infatti la novità di questo CdM è che l'IMU sulla prima casa intanto non si paga e che poi dal 2014 IMU e Tares vanno in pensione, quest'ultima dopo una vita brevissima, sostituiti dalla Service Tax, che sarà composta da due imposte, Tari e Tasi. Ecco in breve di che si tratta. C'è da notare, prima della spiegazione, che il semplice cambiamento di nome di un'imposta non dovrebbe precludere a una sua attenuazione, mentre Letta afferma il contrario. Dunque dalla nuova Service Tax (ST) dovrebbe arrivare una riduzione della tassazione, ma con cosa verrà finanziata? Intanto si sa che l'IMU di quest'anno verrà compensata da nuove tasse, sui giochi e sulle scommesse però,  da tagli alla spesa pubblica e dall'IVA derivante dai nuovi 10 miliardi immessi per pagare i debiti della PA. Ma la presunta riduzione della ST, che dovrebbe dipendere unicamente dai Comuni, con il probabile minor gettito per la parte riguardante lo Stato, come verrà compensata, anno per anno? Ma intanto, ecco la Service Tax:
Il modello di tassazione comunale “federale”, che entrerà in vigore dal 2014, sarà ispirato ai principi del Federalismo Fiscale, come approvati dalla Commissione Bicamerale appositamente costituita nella scorsa legislatura.
Sarà istituita l’imposta sui servizi comunali che sostituisce la Tares. Sarà riscossa dai Comuni ed è costituita da due componenti:
•gestione dei rifiuti urbani;
•copertura dei servizi indivisibili
La prima componente (Tari) sarà dovuta da chi occupa, a qualunque titolo, locali o aree suscettibili di produrre rifiuti urbani. Le aliquote, commisurate alla superficie, saranno parametrate dal Comune con ampia flessibilità ma comunque nel rispetto del principio comunitario “chi inquina paga” e in misura tale da garantire la copertura integrale del servizio.
La seconda componente (Tasi) sarà a carico di chi occupa fabbricati. Il Comune potrà scegliere come base imponibile o la superficie o la rendita catastale. Sarà a carico sia del proprietario (in quanto i beni e servizi pubblici locali concorrono a determinare il valore commerciale dell’immobile) che dell’occupante (in quanto fruisce dei beni e servizi locali). Il Comune avrà adeguati margini di manovra, nell’ambito dei limiti fissati dalla legge statale.
La capacità fiscale (cioè il gettito potenziale che i Comuni potrebbero ottenere dal pieno utilizzo delle facoltà di manovra fiscale sui loro tributi) sarà preservata, nel pieno rispetto del principio federalista dell’autonomia finanziaria di tutti i livelli di governo. L’autonomia nella fissazione delle aliquote sarà limitata verso l’alto per evitare di accrescere la capacità fiscale e quindi il carico sui contribuenti, applicando aliquote massime complessive.
Una novità, a quanto pare di capire, è rappresentato dal fatto che la Tasi, se sostituisce l'IMU, ricadrà anche sull'affittuario invece che solo sul proprietario, in quella che sembra una spalmatura dell'imposta. Non è dato capire in che modo rinominare una serie di tasse dovrebbe portare a una minore imposizione, stante che i Comuni difficilmente avranno diminuito nel frattempo le loro necessità finanziarie, anche in considerazione del fatto che federalismo significa indipendenza, per cui lo Stato non toglie ma non dà neanche. Le altre novità del CdM riguardano il rifinanziamento della cassa integrazione in deroga -Giovannini dal minuto 36 chiarirà che dopo 1 miliardo di maggio ci sono questi 500 milioni di agosto ai quali si aggiungono i 700 milioni per 6.500 esodati, quelli della Fornero, che sommati al miliardo e mezzo per il lavoro fanno 3,7 miliardi- e il sostegno ai cittadini disagiati -ne parla Lupi dal minuto 41, 2 miliardi per mutui casa e 200 milioni di fondi di sostegno- che formano, insieme, i quattro punti su cui si è sviluppata l'azione del Consiglio, secondo quanto introduce Letta [per ulteriori dettagli vedi il comunicato stampa]. Il filmato è qui sotto.



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