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via Zanon

Creato il 06 marzo 2012 da Gaia

La riunione sulla ciclabile di via Zanon, ieri sera, è stato un bell’esempio di partecipazione. Certo, l’amministrazione poteva consultare i cittadini prima, e non dopo, la costruzione della ciclabile, ma è anche vero che non è obbligatorio aprire un confronto pubblico prima di ogni singolo provvedimento (alcuni sì, ma non tutti). E’ comunque un buon segno la disponibilità a discutere e sentire pubblicamente i pareri.
Io sono stata contenta di incontrare i tecnici del comune e di vedere che ascoltavano i consigli dei tecnici presenti nella città. Questo anche per capire che ruolo ha la politica e che ruolo hanno i tecnici, e chi indirizza chi – in questo momento in Italia c’è un certo ribaltamento, anzi: i tecnici al potere, io direi, non sono più tecnici.
Sono stata anche contenta di parlare personalmente con i commercianti, e di dire loro cosa penso, e cosa a quanto pare pensano in tanti, sull’insensatezza del dare alla bicicletta la colpa del loro declino. Ora li vedo con meno astio, e mi rendo conto che anche se le loro posizioni sono molto confuse e dannose, la cosa migliore da fare (soprattutto per l’amministrazione) sarebbe trovare una risposta al loro disagio che sia costruttiva e non distruttiva dei progressi cittadini. Cioé: non le auto ovunque, come certi vorrebbero, ma qualche idea di rilancio. Purtroppo davanti al titanico potere del centro commerciale, nell’immediato si può poco. Il Cittàfiera è come un cancro che continua a crescere. Noi da ragazzi passeggiavamo per il centro, bello, storico, vivo. Lo facciamo ancora in realtà. Ora gli adolescenti si intruppano tutti sul 9 e passeggiano al Cittàfiera, tra merci dozzinali importate da chissà dove e folle anonime, senza vedere la luce del sole, come unica possibilità spendere denaro per qualcosa, come orizzonte due parcheggi. Davanti a una simile venerazione per il brutto e il nonluogo, è difficile convincere delle alternative.
Ieri sera ci sono stati interventi interessanti, come quello del signore che descriveva la vecchia via Zanon (una piazza, e ne sentivo nostalgia senza averla mai vista) e gli effetti dell’inquinamento sui marmi dei palazzi. Ci sono stati anche atteggiamenti da tifoseria, confesso di aver applaudito all’ipotesi di cancellazione dei parcheggi su via Zanon. Ma alla fine ci si è parlato tra parti contrapposte, si è dialogato, sia durante che dopo l’incontro.
Comunque, è stata una prova di salute della nostra piccola democrazia cittadina, imperfetta e folkloristica ma almeno non defunta.


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