12 anni dal mio primo viaggio a Londra, 12 anni in cui è cambiata Londra e sono indubbiamente cambiata io.
Tutto quello che ho visto ed ho vissuto in questi giorni mi è sembrato nuovo e diverso, nonostante alcuni dei miei compagni di viaggio fossero (grande fortuna) gli stessi amici di 12 anni fa.
Londra non mi ha emozionato come Parigi, è meno delicata ed elegante eppure nel suo essere tante cose tutte insieme, mi ha coinvolta ed entusiasmata e lasciato la voglia di tornarci presto (e solo Parigi è capace di questa magia, perchè io al ritorno da un viaggio penso sempre già alla prossima nuova meta).
a spasso per Notting Hill
A sedici anni tra scuola la mattina, e musei al pomeriggio avevo avuto poca possibilità di girare con più tranquillità e autonomia per la città. Io per vivere una città ho bisogno di una cartina da consultare, di documentarmi prima della partenza su quartieri e zone. Sono stati in realtà tre giorni intensi, di scarpinate e mi sono fatta guidare da chi dei miei amici lì ci sta vivendo, ma credo di aver visto tanta Londra, di essermi innamorata della pace di Greenwich, del suo mercatino e del caffè dove dipingere le tazze, di aver sognato di trascorrere più di un sabato sera tra le lucine dei pub in riva al Tamigi, mangiando qualche cosa comprato in uno dei tanti mercatini.Ho concluso presto che in questa città non si vive per niente male!
Perchè io in fin dei conti ci sono un po' cresciuta nel mito di Londra (un po' meno dei londinesi), perchè mio padre da giovane ci ha abitato e i suoi racconti mi hanno sempre accompagnato, quello più famoso era sul primo televisore comprato a Portobello. Ho sempre avuto insegnanti di inglese appasionati (per prima la mia professoressa delle medie) che mi hanno sempre trasmesso l'idea di Melting Pot e ho sempre guardato a Londra con curiosità e alle volte severità, perchè credo come tutte le metropoli sia ricca di contraddizioni. Non è stato subito amore però quando l'ho vista per la prima volta, forse perchè non l'avevo capita o forse semplicemente perchè in 12 anni si cambia.
Nonostante una disastrosa spedizione alla ricerca di Bansky, la partita dell'Italia più noiosa della storia e un grand mal di testa che mi ha colpito il primo giorno di viaggio, posso affermare già nostalgica di aver amato questo viaggio e chi lo ha condiviso con me. Ho avuto la costante sensazione che ci fosse sempre tanto ancora da vedere, vivere e scoprire, e che fosse tutto in costante evoluzione; che la gente fosse felice e si godesse il momento.
E mai come in questo caso, so che che è solo un breve arrivederci...
Last but not least qualche indirizzo e dritta:
DOVE DORMIRE
Nel mio primo soggiorno a Londra ero stata in famiglia e quindi non avevo avuto la preoccupazione di trovare un alloggio, preoccupazione più che giustificata quando ci si imbatte nei prezzi e negli standard di Londra. Cara, cara e ancora tanto cara. Dopo aver vagliato molte soluzioni alla fine ci siamo affidati ad Airbnb. L'esperienza è stata più che positiva, considerando il prezzo, la posizione (Hyde Park, fermata Bayswater ad 1 minuto a piedi) e la pulizia della stanza (piccola, molto piccola ma nuova con il parquet) vi consiglio di cercare qui una sistemazione;-)
Io la prossima volta confido però nell'ospitalità del mio amico;-)
DOVE MANGIARE
Si trova di tutto da tutto il mondo e per tutte le tasche questo lo si sa, le mode culinarie (a partire dal Sushi) come scrive Simonetta Agnello Hornby nel libro che vi consiglio La mia Londra sono in fin dei conti partite da qui. A Nottingh Hill abbiamo pranzato in un bel bistrot che vi consiglio famoso per le uova alle Benedict (che ahimè per ragioni di dieta non ho potuto assaggiare ma i miei amici ne sono stati soddisfatti) Raoul's. A Greenwich invece abbiamo invece optato per un sano streetfood, al mercato c'era la possibilità di scegliere tra banchetti che proponevano la cucina di ogni parte del mondo da gustare sull'erba nel parco poco distante.
A Londra si può fare lo stesso tra l'altro a Borough Market per poi gustare il pranzo sulle rive del Tamigi.
Asia De Cuba
Una cena decisamente speciale, esosa e caloricamente contenuta, è stata quella di domenica sera all'Asia de Cuba. Bel posto (è dentro un hotel arredato da Philippe Starck) ma per mangiare ed essere sazi bisogna essere pronti a spendere, e non ascoltare troppo i consigli del maitre che parla di porzioni abbondanti, condivisione e stranamente vi suggerisce di non prendere una portata a testa.Approfittando di un saluto al nostro amico che lunedì ha dovuto lavorare, ho sperimentato anche un pranzo nella City. Mettendomi in fila tra uomini incravattati che aspettavano di 'creare' la loro insalata da gustare per una veloce pausa pranzo sull'erba, o in cima alla terrazza del One New Change con vista St. Paul's.
le benedict eggs di Raoul's
Pranzo veloce, salutare ma gustoso al self serfice di Whole Foods se si è di fretta, come nel nostro caso prima della partita Italia-Irlanda. Non posso non menzionare Pret A Manger una catena che si trova in ogni angolo (sono quasi 200) di Londra (insieme a Eat, Caffè Nero e molti altri simili). Da Londra sono infatti quasi spariti Subway e McDonald's, per lasciare spazio a questi Healthy Fast Food.
SHOPPING
Io ho fatto la brava, quindi non ho grosse dritte, mi sono limitata a qualche acquisto al mercato di Portobello (canotte con stampe di Bansky e shopper in tela), qualche immancabile accessorio da Topshop (non amo il reparto vestiti ma potrei vivere in quello di acessori) e delle spille handmade al mercatino di Greenwich.
Il bagaglio a mano ha ringraziato.