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Viaggiare in bangladesh su treni sovraffollati tra le tante persone che non possono permettersi un biglietto

Creato il 11 aprile 2011 da Madyur

Viaggiare in comfort è una delle scelte fondamentali per decidere quale mezzo prendere per farlo. In Bangladesh , in apparenza, non è sempre concepita per i treni del Bangladesh , uno dei paesi più poveri del mondo. Certo se leggi il loro sito internet ( railway.gov.bd) e le parole del direttore generale sarete contenti di prendere i loro treni. Modernità e fascino.

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Un Paese poco considerato come meta turistica ma con un sistema ferroviario al passo con i tempi che potrebbe renderne agevole la scoperta. Ma i treni del Bangladesh mentre sfrecciano tra le palme, mentre superano villaggi del Bengala hanno solo un punto comune :sono sovraffollati. Il Bangladesh ha 164 milioni di anime su un territorio pari a circa di quello italiano , e dunque la nazione più affollata del mondo.

Nel film The Millionaire il protagonista si muove da una parte all’altra dell’India come clandestino , saltando di tetto in tetto, da una carrozza all’altra , calandosi come una scimmia nei finestrini per rubare del cibo. E’ così il viaggio nel Subcontinente. E nel Bangladesh : la sopravvivenza pura e semplice.

La ferrovia , nel paese che un tempo si chiamava Pakistan Orientale e che ha ottenuto l’indipendenza da Islamabad il 26 marzo 1971 è nata ben prima che l’idea stessa di nazione si affacciasse sul delta dei fiumi Gange e Brahmaputra. A costruirla , i britannici , padroni di un impero su cui non tramontava mai il sole : 1862. E ora sembra rimasta uguale allora. Il direttore generale Chowdury afferma che la Compagnia fa del suo meglio per modernizzarsi.

Intanto sono poche le persone di queste persone che si possono permettere di pagare il biglietto del treno. Il sistema autostradale è patria dei più alti indici di mortalità per incidente. Dunque, considerate le tre classi in cui si suddividono le carrozze ( la prima e la seconda sono climatizzate) , la scelta può anche essere il tetto. Ma contadini e operai che si muovono per lavoro da un villaggio all’altro non hanno altra scelta. Aspettano che il treno lasci la stazione e poi si arrampicano sui tetti come lemuri.

Purtroppo il viaggio è lungo , la velocità è 70-80 Km/h, e a volte ci si addormenta. Non essendoci maniglie sui tetti, bisogna stare attenti di non cadere di sotto. Poi ci sono gli sfortunati che non riescono neanche a salire su un tetto. La maggior parte Vecchi , donne e bambini. Tutti in cerca di riso per un pasto. La scelta è tra rimanere nel villaggio o infilarsi nello spazio che divide una carrozza all’altra , appollaiandosi come cocorite sui giunti che sobbalzano ad ogni dislivello delle rotaie , che fischiano ad ogni curva, che si restringono ad ogni frenata.

I bengalesi corrono sempre dietro alla locomotiva ansimante. Scattano agili e scattanti come puledri. Cercano di raggiungere un mondo diverso, un pasto, o un lavoro per un pasto.


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