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Viaggio della speranza finito a colpi di bastone

Creato il 03 agosto 2011 da Ilsegnocheresta By Loretta Dalola

Viaggio della speranza finito a colpi di bastoneTg2: Esito choc sulla  notizia relativa alla tradegia dell’ultimo sbarco a Lampedusa. Sui corpi i segni dei colpi subiti. Uno scenario terribile che pian piano emerge dalle testimonianze e dall’autopsia: due delle 25 vittime  sarebbero morti per le percosse subite. A rivelarlo appunto l’autopsia disposta dalla procura di Agrigento che sulla tragedia ha aperto un’inchiesta.

Uomini che stavano soffocando e che sono stati ricacciati dentro con la forza a colpi di bastone in quello spazio che sarebbe diventata la loro tomba.

Un viaggio verso la libertà firmato dalla crudeltà umana.

Viaggio della speranza finito a colpi di bastone
Le evidenti lesioni su due cadaveri, gli schizzi di sangue ovunque nella stiva dove erano ammassati 25 corpi, ormai in stato di decomposizione, hanno indotto gli inquirenti a pensare che almeno per due persone il decesso è stato provocato  non solo dal soffocamento, ma anche dalle percosse.

Viaggiavano come prigionieri i migranti trovati morti nella stiva di un barcone diretto a Lampedusa.  Tutti ragazzi tra i 25 e 30 anni. Vietato salire in coperta per il timore che l’imbarcazione,  stracarica, si rovesciasse in mare. Chiusi in una botola angusta, di due metri per tre, senza oblò ne prese d’aria.  Hanno cominciato  ad avere difficoltà respiratorie e a gridare, ma senza risultato. Uno di loro, uscito sul ponte durante la traversata, per punizione, sarebbe stato scaraventato in mare. Il conto delle vittime del tragico viaggio salirebbe così a 26.  Venticinque cadaveri su un carico di 268 extracomunitari tra cui 36 donne e 21 bambini. Il natante, lungo una quindicina di metri è salpato dalla Libia,  avvistato da un elicottero della Guardia di finanza e raggiunto da due unità della Capitaneria di porto che ne hanno seguito la navigazione fino a un miglio da Lampedusa.

Immigrati Lampedusa 6
Una delle due vittime, secondo quanto accertato dal medico legale, ha il cranio fratturato in due punti, l’altra ha riportato fratture allo zigomo e alla fronte. Per gli investigatori le lesioni potrebbero essere state provocate o da colpi di bastone o da calci. Probabilmente hanno cercato di aprire la botola, ma sono stati ricacciati indietro con la forza e senza pietà, ecco la spiegazione. Un’altra tragedia che aumenta il numero di  morti nel mare di Sicilia. Una strage, quella dei migranti libici, senza precedenti, morti agghiaccianti, come il silenzio delle onde che le accolgono.  

Sicilia terra di sole, tradizioni, sapori, riti, suggestioni, meraviglia,  incanto ed emozioni.  Sicilia  terra ricca di storia, è ora, anche, onde migratorie che si infrangono sulle sue coste. Il suo mare è simbolo di morte. Speranze recise, ma anche trafficanti umani che commettono crimini contro bambini, donne e uomini in fuga dalla guerra, dalla fame e della povertà, disperati in cerca di un futuro migliore, che spesso non sappiamo dargli. Viaggi per la sopravvivvenza. Viaggi impossibili e inumani.  Viaggi che non possono vederci solo in veste di spettatori. Bisogna attivare  uno sforzo internazionale, una mobilitazione reale, per ripristinare una vera cultura dell’accoglienza che coinvolga tutte le regioni italiane oltre che l’intera Europa. L’ennesima fine tragica che pone di fronte alla politica, agli organismi internazionali e non solo un grande dramma umanitario sul quale è neceessario trovare una finale migliore di quello scritto dalle acque della bella Sicilia.

 


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