2 Maggio 2013 – Istanbul
Il programma di oggi è il seguente:
1) Gran Bazar
2) Chiesa di San Salvatore in Chora
3) Moschea di Solimano
4) Pranzo in un ristorante caratteristico
5) Gita in battello
6) Bazar delle Spezie
7) Cena con spettacolo folcloristico al Kervansaray, un ristorante turco alla moda
Partiamo dall’Hotel Nippon verso le nove e il bus ci porta, con le solite difficoltà di traffico, in prossimità del Gran Bazar. Proseguiamo a piedi verso il mercato coperto, famoso in tutto il mondo, dove le signore del gruppo avranno a disposizione un’ora per scatenarsi in acquisti di oggettistica turca di piccolo o grande valore. Il numero dei negozi è enorme (4000) e lo spazio a disposizione è di tutto rispetto (circa 300.000 metri quadrati). C’è da perdersi in quei lunghi corridoi che s’intersecano fra loro formando una ragnatela multicolore e dove, per colpa dell’impressionante folla di visitatori (turisti e non) è difficile sia fotografare che usare la videocamera. Tengo d’occhio mia moglie anche se, a onor del vero, lei non è una compratrice compulsiva. La vedo fermarsi davanti a bigiotterie e gioiellerie ma, per mia fortuna, non entra in nessuno dei due negozi. Le nostre uniche compere sono due bei cuscini arabescati da regalare ad amici di Milano e, per me, un delizioso puff tondo poggia piedi i cui colori (rosso e nero) si accordano perfettamente con la poltrona a dondolo Ikea e i mobili del mio studio nella casa di campagna.
Gran Bazar
Dopo l’immersione nel mondo del commercio, torniamo al misticismo antico della Chiesa ortodossa di San Salvatore in Chora. Edificata nel V secolo, subì la stessa sorte di altre chiese cristiane: cioè la trasformazione in moschea e la ricopertura (per fortuna, non in maniera distruttiva) con la calce dei suoi mosaici a carattere religioso. Oggi i mosaici sono stati riportati alla luce e si possono di nuovo ammirare in tutto il loro splendore.
San Salvatore in Chora
Mosaici di San Salvador in Chora
Non lontana da qui c’è la Moschea fatta costruire da Solimano il Magnifico secondo un’architettura abbastanza simile a quella di Santa Sofia.
Moschea di Solimano
Interno della Moschea di Solimano
Cortile interno della Moschea di Solimano
E’ arrivata l’ora di pranzo. La scelta è davvero felice. Il ristorante si trova all’interno di un antico chiostro risistemato con notevole gusto. Abbiamo mangiato bene e i fotografi si sono sbizzarriti a riprendere il bel giardino centrale, un’antica macina del grano e… le loro mogli dentro un curioso albero cavo ultracentenario.
Albero cavo
Antica Macina
Finito il pranzo ci siamo diretti al porto per una mini crociera in battello sul Bosforo. Purtroppo la navetta non è a nostra disposizione ma si tratta di un normale traghetto di linea che trasporta passeggeri da una parte all’altra di Istanbul. La gente salita a bordo prima di noi, fregandosene altamente del fatto che siamo turisti stranieri, si è piazzata nei posti con la visuale migliore e noi siamo costretti a fare salti mortali per scattare qualche foto o girare un filmino. In sovrappiù agli auricolari del ricevitore che portiamo al collo la voce della guida, chissà perché, non arriva, quindi non vi posso citare alcun nome di palazzi o moschee che abbiamo incontrato durante il tragitto. Dunque, si è trattato di una gita poco istruttiva, a parte l’avere assaporato la bellezza della costa e osservato con un pizzico d’invidia la suntuosità architettonica di molte ville che si affacciano sul Bosforo.
Mini Crociera sul Bosforo
Tornati al punto di partenza, scendiamo dal battello e, siccome è abbastanza presto, facciamo una sosta al Bazar delle Spezie.
Bazar delle Spezie
Questa è l’ultima visita della giornata. Si torna in albergo dove abbiamo giusto il tempo di fare una doccia prima di andare al famoso ristorante Kervansaray dove, durante la cena, si esibiranno dei ballerini/lanciatori di coltelli, uno spiritoso cantante/intrattenitore con repertorio internazionale (ritornelli di canzoni italiane, francesi, russe, giapponesi, note in tutto il mondo), ma soprattutto ammireremo diverse danzatrici del ventre di notevole bravura.
Danzatrice del ventre
Sulla danza del ventre vorrei aprire una parentesi: nell’immaginario di noi maschietti questo particolare tipo di ballo ha sempre avuto una valenza erotica, nel senso che i movimenti flessuosi della ballerina sono fatti apposta per eccitare i sensi. In origine, invece, era una danza propiziatoria religiosa e veniva chiamata orientale per sottolinearne la provenienza. Ben presto, però, si trasformò in qualcosa di diverso. Immagino che questo ballo sia stato adottato da una delle tante mogli di un sultano per eccitarlo ben bene ed essere scelta come favorita non solo di una notte ma di un periodo molto più lungo. Dunque, da un bel po’, la danza del ventre è un’arma potente nelle mani delle donne. Oggi ha anche un utilizzo più serio. Pare che i tipici movimenti rotatori e ondulatori della danza (cfr. Focus.it) servano a rilassare i muscoli e i legamenti della regione pelvica, attenuando il dolore delle contrazioni e facilitando, in sala parto, l’espulsione del nascituro.
Ma torniamo alla nostra cena al ristorante turco. Lì abbiamo assistito a una gradevole esibizione di ginnastica muscolare eseguita da belle donne in costume succinto quel tanto che basta per far vedere e non vedere le loro beltà. Quello che mi chiedo è: sono davvero sexy dei seni che si alzano e abbassano a comando, ventri e sederi che vibrano a suon di musica, mossette e rotazioni del corpo eseguite ad usum dei turisti seduti a un tavolo mentre mangiano specialità locali? Tutto questo io l’ho trovato spettacolare ma pochissimo erotico. Ovviamente posso sbagliarmi. Quella sera, con indubbia pazienza, con i camerieri che passavano davanti alla videocamera ogni due per tre, ho filmato un paio di quelle bellezze turche mentre si esibivano su un piccolo palco con una base musicale registrata in cui degli assoli ben studiati di tamburo sottolineavano i passaggi topici del loro show. Lascio a voi il piacere di guardare con attenzione il video, così potete farvi una vostra personale opinione.
Questa volta ho diviso la lunga giornata in due brevi filmati. Il primo riguarda i luoghi e i paesaggi della Turchia. l’altro è tutto dedicato alla danza del ventre.
Immagino che questo secondo filmato sarà molto più visionato del precedente, sia da uomini sia da donne…
Buona visione!
Nicola