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Viaggio in Turchia – Sesta Parte

Creato il 27 gennaio 2014 da Nictrecinque42 @LositoNicola

6 Maggio  2013 – Lunedì. Da Konya a Pamukkale (390 Km.)

La sveglia suona alle 7.30. Ci aspetta un lungo viaggio in bus che ci porterà dalla città di Konya, sull’altopiano centrale della Turchia, a Pamukkale nella parte sud occidentale del paese. Il trasferimento non è poi così tragico, il bus è comodo, l’aria condizionata può essere facilmente regolata, la guida ci lascia dormire e ha promesso che ci sveglierà solo quando, durante il tragitto, ci sarà qualcosa di interessante da vedere. Il territorio che attraversiamo è piuttosto vario, ci sono montagne, colline e pianure: dai 1200 metri di altitudine media della Cappadocia scenderemo a 350 una volta arrivati a destinazione. In effetti la guida ci sveglierà una sola volta per farci notare dei campi coltivati a hashish:

Campi di hashish

A suo dire, in Turchia la produzione di questa droga è controllata dallo Stato e il suo utilizzo è permesso solo per scopi medicinali, ma ovviamente  qualcuno se la coltiva di nascosto per uso personale o per venderla a proprio rischio e pericolo. In una sosta tecnica per fare rifornimento e andare in bagno, nel mercatino di fianco ai distributori di carburante c’era, in bella vista, un banchetto che vendeva confezioni di yogurt al miele con aggiunta di semi tostati di hashish. Un generoso assaggio di quella specialità locale era gratuito. Molti del gruppo hanno provato e comprato quella strana miscela di sapori che anche mia moglie e parecchie altre signore del gruppo non si sono disdegnate di assaggiare spalmata su un pezzetto di pane. Io, come sempre restio alle novità, mi sono rifiutato e quindi non saprei dirvi se quello yogurt fosse buono o cattivo, di sicuro su qualcuno ha avuto un effetto tonificante: non ha più dormito per tutto il prosieguo del viaggio fino a Pamukkale… 

Occhiolino

Finalmente la meraviglia che ci era stata promessa si è materializzata. Guardate le foto qui sotto e poi ditemi se Pamukkale non è un vero angolo di paradiso. Non per niente questa località è stata dichiarata Patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.

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Pamukkale

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Sullo sfondo c’è un’altura di calcare bianco e travertino che rende il panorama unico e straordinario. Pamukkale significa “castello di cotone” perché la parete rocciosa sembra ricoperta per tutta la sua estensione di un soffice manto di piante di cotone. Le sorgenti termali che sono all’origine di questo fenomeno si trovano 160 metri più in alto e si estendono per 2700 metri. L’acqua calda sorgiva è ricca di idrogeno e carbonato di calcio che fondendosi depositano, scendendo a valle, bicarbonato di calcio bianco. Le macchine fotografiche e le videocamere hanno lavorato alla grande per una buona mezzora, tutti hanno voluto farsi immortalare in questo luogo incantevole. Siamo poi saliti in alto per osservare il tutto da un altro punto di vista:

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Pamukkale2

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Pamukkale

Se qualcuno desidera fare un bagno in una piscina naturale al cui interno ci sono pesci e ruderi romani non ha che da chiederlo, qui è possibile:

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Rianimati dallo spettacolo che abbiamo appena visto, ci apprestiamo a compiere la seconda e ultima visita della giornata: le Rovine di Hierapolis. Tutto è molto interessante e riusciamo a sopportare anche un sole che spacca le pietre. La necropoli e la città sono a poca distanza da Pamukkale e il breve tratto di strada che separa queste due località lo compiamo a bordo di un grande carro trainato da un trattore. Arrivati in loco, proseguiremo a piedi e avremo tutto il tempo che vogliamo per scattare foto e girare filmini.

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Questo sito archeologico fu distrutto da un terremoto nel 60 d.C. ma venne ricostruito in uno stile prettamente romano.

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Dopo questa full immersion nell’antichità e nelle bellezze naturali, stanchi ma soddisfatti, il bus ci trasporta all’Hotel Pam a cinque stelle dove, chi lo desidera, può fare un bagno in una hollywoodiana piscina termale. Peccato che domani dovremo lasciare per sempre questo ricco albergo e dovremo macinare altri 350 chilometri per raggiungere Izmir, l’antica Efeso. Ma questo sarà l’argomento della prossima… e ultima puntata.

Arrivederci a presto.

Nicola

Crediti: foto di Giorgio, Franco e Chicca a cui vanno i miei ringraziamenti per la loro bravura e il loro notevole colpo d’occhio.


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