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Viaggio intorno agli Etruschi. Giorno quinto. Villa Giulia e carbonara

Creato il 09 agosto 2012 da Unarosaverde

Roma citta’ bollente. Ci arrivo in treno da Cerveteri; nel dedalo della stazione Termini alla ricerca della linea A della metro si sopravvive, nei viali dei giardini di Villa Borghese anche, lungo via delle Belle Arti si suda e si cerca l’ombra degli edifici.

Il museo e’ deserto, un’oasi di silenzio, un tripudio di cimeli etruschi che da’ alla testa. La visita inizia a villa Poniatowski, in sale ricche e destinate ad ampliarsi. Prosegue poi lungo le due ali del corpo centrale della villa, collegate da un corridoio a puanta semicircolare.

Ammiro in tutta calma i reperti ritrovati nei luoghi che ho visitato nei giorni scorsi, mentre l’aria condizionata soffia benvenuta. Si ricompongono le tessere della storia che ho raccolto in questi giorni dedicati agli Etruschi, guidati anche da un altro libro di Romolo Staccioli, Gli Etruschi tra mito e realta’, che mi aiuta ad intrecciare i fili e a trovare indizi.

Le collezioni sono ricchissime, troppe; dopo piu’ di quattro ore di visita gli occhi si incrociano, la bellezza diventa insopportabile ma come resistere alla perfezione di certe figure dipinte sulle anfore, all’espressione dei volti di terracotta, al fascino di piccoli oggetti ripescati dal buio dei sepolcri?

Prima di andarmene cedo d’impulso all’unico acquisto librario di questi giorni, per curiosita’: Lettere dall’Egeo, archeologhe italiane tra 1900 e 1950, di Giovanna Bandini. Le storie delle scoperte mi affascinano tanto quanto le scoperte stesse.

Fuggo dall’afa romana, tanto questa e’ una citta’ in cui ogni tanto torno per scoprirne un pezzetto alla volta, ritorno in collina dove, questa sera, tardi, la giornata si concludera’ davanti ad in piatto di spaghetti alla carbonara, doveroso omaggio alla tradizione locale.


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