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Viaggio intorno agli Etruschi. Giorno sesto e ultimo. Tarquinia e porchetta.

Creato il 10 agosto 2012 da Unarosaverde

La mattina inizia con l’ultima tappa di questa abbuffata archeologica che mi servira’ come scorta nella mente per i mesi invernali immobili.

Tarquinia, Museo archeologico. Il caldo e’ ancora troppo per la visita alla necropoli, che rimando ad un futuro ipotetico. Le sale sono fresche e ricche di tesori; colpiscono le tracce policrome sui sarcofagi, i pannelli di affreschi staccati dalle tombe. Trovo molto interessanti le spiegazioni sui metodi scientifici di indagine e conservazione applicati all’archeologia moderna.
In alcune vetrine sono esposte, con spiegazione, anfore con scene erotiche eterosessuali e omosessuali: mi ricordano il Gabinetto Segreto del Museo Archeologico di Napoli. Fanno anche esse parte degli indizi per la ricostruzione della storia dell’uomo. Una volta le tenevano nascoste: come sempre, piu’ se ne bisbigliava piu’ si creava lo scandalo. A Pompei i lupanari sono una delle cose che tutti visitano ma io credo che la malizia sia piu’ negli occhi dei moderni.

Non resisto alla tentazione finale e compro altri tre libri: un’edizione con prefazione di Pallottino dei Paesi etruschi di D.H.Lawrence e Vulci di George Dennis, testimonianze delle impressioni dei grand tour in terra otalics dei tempi che furono. Poi per curiosita’ Capire gli Etruschi di Paolo Campidori stampato in Comic Sans Serif che potrebbe essere irrilevante o una piccola chicca.

E cosi’ termina questa immersione nel passato, ricca di spunti e suggestioni e, con un paio di fette di porchetta per il pranzo, i pomodorini coltivati nei campi qui attorno, un trancio di pizza bianca e un bicchiere di bianco fresco inizia l’attraversamento degli appennini, da Viterbo a Spoleto e poi giu’ per Colfiorito, terra di patate rosse, verso le Marche. Verso il mare.


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