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Videogiochi: pro e contro

Da Mcc
Oggi a GioCoLanDia si discute su un tema che certamente è arduo da affrontare ma trova larga richiesta.
A quanti di voi è stato chiesto un parere in merito?
Quanti si sono già posti il problema?
Eccoci dunque a chiarire un pò di cose in merito al tema videogioco si videogioco no.Videogiochi: pro e contro
Lo scopo di questo post è quello di riflettere insieme senza pretendere di poter dare una ricetta perfetta che debba andare bene a tutti.
Il mercato videoludico in Italia è in costante crescita. Dati statistici dimostrano che il 96% dei bambini italiani tra i 6 e i 17 anni gioca.
Il dato non specifica però la durata del tempo che si dedica al videogioco.
Si può quindi dire che il dato in se potrebbe non essere allarmante.
Il prblema sorge nella misura in cui le ore dedicate al videogioco sono davvero troppe.
Non è il videogioco in se infatti il fattore negativo, e ve lo dico in qualità non solo di persona ma di professionista, se questo può darvi maggiore tranquillità.
Inoltre il tutto dipende inevitabilmente dalle scelte del videogioco: ci sono videogiochi meritevoli e ben impostati che non lasciano spazio ad eccessive critiche (fermo restando che bisogna non dedicarvi troppo tempo!): vediamo quelli di movimento e ballo che risultano una alternativa alla palestra (giocano e si muovono), i videogiochi di lingua con percorsi didattici di tutto rispetto, i videogiochi di educazione alimentare o ambientale, e quelli a quiz (un mini corso intensivo di cultura di base che non guasta mai).
I giochi che invece non sono a mio parere positivi sono quelli aggressivi, di guerra che agitano i bambini e offrono un canale "distruttivo e per nulla educativo".
Anche a scuola il videogioco potrebbe diventare strumento didattico. Ecco cosa ci si aspetterebbe per poterli definire tali:
gli insegnanti si aspettano che i videogiochi incrementino la motivazione degli studenti nell’apprendimento(27%), contribuiscano al raggiungimento di obiettivi educativi (24%), promuovano valori positivi (13%), migliorinole competenze sociali (come il lavoro di squadra) e intellettuali (11%).
Il videogioco è diventato anche strumento riabilitativo, in molti ospedali giocare con consolle attuali può essere una buona terapia per il braccio e la mano.
Ho voluto parlarvi del valore positivo riscontrabile nell'uso el videogioco giusto per farvi comprendere che il mio intento non è assolutamente quello di mettere in cattiva luce il videogioco, ma quello di aiutarvi in un utilizzo intelligente da condividere con i vostri bambini.
Il valore negativo sta nell'uso scorretto, eccessivo e nella privazione di ogni senso morale ed educativo del videogioco.
Sono convinta che esistano modi di giocare diversi e divertenti, forse anche più educativi che un videogioco. Sono convinta che un nascondino in cortile poss rafforzare maggiormente il concetto di socialità e condivisione delle regole che non un videogioco. Sono certa che il piccolo giochino, magari anche realizzato con materiale povero o da recupero, stimoli maggiormente la creatività e la fantasia.
Ma i tempi sono cambiati e le esigenze dei nostri bambini non sono e non possono essere quelle che avevamo noi alla loro età. Un genitorie deve essere capace di adeguarsi ai tempi e offrire proposte ai propri figli al passo con le richieste attuali, anche per evitare nuove forme di esclusione sociale.
Non dico quindi di escludere il videogioco ma invito ad un uso consapevole e ad una scelta mirata e sensata dei giochi da comprare.
Questa deve essere una costante: il giusto equilibrio.
Quindi non preoccupatevi se i vostri figli giocano qualche volta con i videogiochi (sempre ponendo attenzione al tipo di gioco e all'insegnamento che possono trarne), preoccupatevi però se questi diventano il loro unico gioco: siamo sicuri di aver fatto di tutto per proporre giuste alternative?
Voi che ne pensate?
Se vorrete, potrete inviare i vostri commenti sotto al post, o scrivere a [email protected].
Buona giornata

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