Magazine Diario personale

vie de merde

Da Giupy
(attenzione: post pesante e lamentoso)
Di solito gli expat tornano in Italia per le vacanze e tutto e' meraviglioso, si ingozzano di pasta e pizza al sole e si lamentano della cattiva cattiva crisi economica che li ha mandati via. Di solito era cosi' anche per me e questa cosa mi piaceva tantissimo perche', come scrissi piu' volte, lamentarsi e' lo sport preferito di tutti noi e di conseguenza anche il mio.
Pero' quest'anno le cose stanno andando un po' diversamente.
Per prima cosa, la mia hometown mi ha ricordato con arroganza e prepotenza di essere definita a buon diritto il "pisciatoio d'Italia" e sono due mesi che io giro con maglione e calzette, ombrello e impermeabile, e sottili squamette sulla pelle. Non male se fosse novembre. Poi, il meteo si e' in qualche modo sintonizzato sulle mie onde cerebrali, cosicche' ogni volta che io accenno a pensare "ma potrei andare al mare/lago/piscina", l'ira di Zeus abbatte i suoi lampi in versione nuvoletta di Fantozzi su di me.
Poi, ho scoperto di essere intollerante a qualsiasi cosa. Io che ho sempre mangiato di tutto, ora non posso piu' mangiare latticini o lieviti o qualsiasi cibo appetitoso senza stare malissimo e l'unica spiegazione che mi sanno dare i medici e' "boh".
Ma tutto cio' sarebbe secondario se la neurologa non mi avesse dato un nuovo farmaco. Questa pastiglietta che prendo due volte al giorno e potenzialmente prendero' per sempre si chiama Topamax ma vorrei proporre alla casa farmaceutica di chiamarlo "Pillola del Dissennatore", perche', oltre alle normali controindicazioni che danno tutti gli altri farmaci (rischio di ictus, richio di infarto, morte), ti succhia la felicita' e la gioia di vivere. Mi sveglio la mattina e mi chiedo "Ma io, perche' ero felice?" e mi sforzo di pensare per quali motivi un tempo ero una persona piena di gioia. Guardo le pozzanghere e mi viene da piangere. Guardo gli uccelli migratori e lo trovo irresistibilmente triste. Non vi dico che pessime reazioni ho nel seguire Breaking Bad. Oltretutto mi toglie l'appetito, cosa che per la neurologa e' una cosa bella, "cosi' perderai qualche chilo !" (della serie "cicciona, dimagrisci!"). Ogni pasto e' diventato un masticare a fatica i maccheroni e chiedermi malinconica perche' noi esseri umani mangiamo e perche' non possiamo nutrirci solo dei tristi pensieri della Frankfurt School. Mi da gioia solo visitare ripetutamente il mio nuovo sito preferito
vie de merdeHarry, come ti capisco ora
Date queste premesse, mi sembra perfettamente normale che inizi a provare fastidio per le-solite-osservazioni-che-la-gente-ti-fa-quando-torni-in-Italia. Del tipo:
- Ma quando finisci il dottorato poi tornerai in Italia? Ma avrai possibilita' qui? Ma non vuoi piu' tornare? Ora, calcolando che la depressione e' sorella gemella dell'ansia e io tra due anni o poco piu' saro' disoccupata, e' davvero il caso di iniziare a farmi pensare ADESSO a quello che faro' tra due anni? E poi, diciamoci la verita': quando mai qualcuno nella mia generazione ha avuto la possibilita' di scegliere qualcosa di piu' complesso del colore della maglietta in saldo H&M? Certo, potevo scegliere se restare e fare la centralinista o partire e fare la dottoranda. E allo stesso modo non ho una gran scelta per il dopo dottorato. Se qualcuno mi vorra' in Usa staro' la'. Se non mi vorranno il mio visto scadra' miseramente e io me ne tornero' a Bruxelles a succhiare soldi all'Europa, o andro' a Caracas a fare la pianista in un bordello, o a fare la surfista tra gli squali a Maui beach. Ma la verita' vera non e' questa. La verita' e' che talvolta la gente SEMBRA interessata sinceramente alla tua vita. INVECE NO. La venita' e' che la gente NON SA FARSI I CAZZI SUOI. Io me le vedo, le persone, che se ne tornano a casa e si chiedono "ma quella quando se lo trova un lavoro?" e che aspettano con gioia che tu scriva su facebook che qualcosa ti e' andato storto perche' cosi' possono glorificarsi con gli ex compagni delle elementari del fatto che loro sono stati piu' furbi. Stanno li a cercare di capire dove sta la falla di quella che se n'e' andata in America, perche' in questa generazione dove a tutti va di sfiga non puo' essercene una a cui semplicemente e' andata di culo, e aspettano come mantidi che il moroso ti molli, che perdi il lavoro, che te ne torni con la coda tra le gambe. Per questo su facebook metto solo le foto dei viaggi belli che mi faccio.
- Guarda, a me l'America non piace proprio per nulla, non mi ispira proprio niente. Ora, tendenzialmente l'America deve piacere a me e non a te perche' fino a prova contraria ci vivo io e nessuno ha mai chiesto a te di viverci. Ma, oltre alla sopraccitata massima che l'Italiano non sa farsi i cazzi suoi, ci sono due grandi verita' da obiettare a questa frase: la prima e' che e' un po' difficile giudicare gli Stati Uniti nella sua totale e globale interezza senza averci vissuto ANNI, aver visto TUTTI gli Stati e aver conosciuto MOLTI Statunitensi. La seconda e' che se tu abitassi in un posto MOLTO BELLO, facendo un lavoro MOLTO FIGO, avresti il diritto di giudicare tutto e tutti. Ma quando vivi a Busto Arsizio, ad Abbiategrasso, a Gallarate, e stai otto ore della tua squallida giornata chiuso in un ufficio grigio a fare "click" su una tastiera, te la senti davvero di dire che non vorresti mai vivere a New York? 
Perche' alla fine abbiamo un po' tutti una vita di merda
- Alla fine tu non vivi in America, tu vivi a Boulder, non puoi dire che stai vivendo l'America. Questa e' una cosa che mi viene spesso detta dagli Statunitensi che ho incontrato in questi due anni di PhD. Perche' se gli Italiani mi irritano, mi irritano anche persone da altre parti del mondo, sia chiaro. Sono molto democratica nel mio essere acida. Io posso capire che Boulder sia un'oasi di hippie e free marijuana e ex fricchettoni, ma qualcuno potrebbe spiegarmi qual e' la vera America? Dovrei forse andare nel profondo Texas? A New York stile film di Woody Allen? a Los Angeles tra le palme? Perche' io sinceramente allora non ho capito com'e' l'America e come dovrebbe essere la mia "vera esperienza americana". Forse dovrei comprarmi una pistola, girare in infradito, iniziare ad ingozzarmi di hamburger e passare i miei week end da Walmart, e stare i miei 4 di Luglio a fare i fuochi d'artificio in modo molto patriottico invece che stare in Italia sotto la pioggia battente a fare post lamentosi. Fatto sta che Boulder mi piace e per me QUELLA e' l'America, se qualcuno ha qualcosa da ridire MI SPIACE, finche' la geografia e il visto sul mio passaporto non saranno un'opinione mi sembra che si, anche Boulder e' in America ed e' la MIA esperienza americana.
Detto cio', mi scuso con i lettori che hanno seguito fin qui per l'acidita' dirompente del post, ma se continuero' a prendere la Pillola del Dissennatore potrebbero esserci nuovi bellissimi sviluppi, visto che tra gli effetti collaterali ci sono anche l'aumento dell'aggressivita' e le allucinazioni visive. Magari a quel punto potrei davvero vedere gli orsi volare...
I Francesi sono proprio maestri nel descrivere la vie de merde, di questo bisogna dargli credito.. 

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

  • Avrei voluto nascere negli anni degli stipendi d’oro

    Avrei voluto nascere negli anni degli stipendi d’oro

    Forse, uno dei più grossi problemi che ho, adesso come adesso, è che mi guardo troppo in giro. O meglio, che guardo troppo quello che hanno gli altri, e lo... Leggere il seguito

    Da  Giovanecarinaedisoccupata
    DIARIO PERSONALE, PER LEI, RACCONTI, TALENTI
  • Gradiva 47

    Sul numero 47 di GRADIVA, rivista internazionale di poesia italiana, segnalo, tra le altre cose: Il bel lavoro di Carlangelo Mauro, poeta e critico finissimo, s... Leggere il seguito

    Da  Narcyso
    POESIE, TALENTI
  • Rapita da Elena Ferrante

    Rapita Elena Ferrante

    Orfana della Ferrante, sono in un limbo spiacevole di letture senza arte ne parte.Ho scelto, una volta chiusa la quadrilogia, di approcciare un manuale... Leggere il seguito

    Da  Patalice
    DIARIO PERSONALE, PER LEI, TALENTI
  • Svolte

    Fatichi, ti arrabatti, sudi e bestemmi per dei mesi, per degli anni. Poi, nello spazio di un weekend, succedono cambiamenti epocali e i processi vengono a... Leggere il seguito

    Da  Fra
    CULTURA, ITALIANI NEL MONDO, SOCIETÀ
  • Banalizzazione della morte

    Banalizzazione della morte

    L'Uomo uccide. Il mito di Caino è sempre vivo e presente. Il secolo scorso, in cui io sono nata, si è caratterizzato per orribili bagni di sangue in cui, anche... Leggere il seguito

    Da  Ritacoltellese
    DIARIO PERSONALE
  • Se solo avessi il teletrasporto (e lo stipendio dell’ultimo mese): un...

    La tentazione di iniziare e chiudere questo post con la frase “vivere lontano dai propri amici fa schifo” è forte e indomita, ma WordPress non è Facebook e... Leggere il seguito

    Da  Annagiulia
    CULTURA, DIARIO PERSONALE